Renzi va a Bari e gela Emiliano: “Troppo poco sul turismo”

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Renzi va a Bari e gela Emiliano: “Troppo poco sul turismo”

10 Settembre 2016

A sfidarsi, nel corso della cerimonia inaugurale della Fiera del Levante, sono il premier, Matteo Renzi, e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano. È il governatore pugliese ad affondare per primo. Ilva e Tap i suoi cavalli di battaglia. E non manca il riferimento al referendum costituzionale: l’occasione gliela fornisce il piano di riordino sanitario.

L’esoridio è tutto per i tagli nella sanità: “la sanità pugliese ha fatto e farà il suo dovere con quasi 800 milioni di euro in meno e 15mila addetti in meno rispetto all’Emilia Romagna a parità di abitanti e di diritti costituzionali, eppure ci impongono gli stessi obiettivi. Se la riforma costituzionale avesse sancito la effettiva parificazione tra le Regioni del Sud e le Regioni del Nord, almeno per il diritto alla salute, imponendo il principio che a parità di obiettivi devono corrispondere parità di personale e di  risorse, non credo ci sarebbero stati dubbi sull’esito dello stesso. Le diseguaglianze di sempre sono ignorate dalla riforma”.

Ma è solo la prima delle stoccate. Il presidente della Regione punta il dito contro i dieci decreti legge del Governo sull’Ilva “che consentono alla fabbrica sequestrata di continuare a uccidere rendondo inefficace il sequestro da parte della magistratura”.

E sul gasdotto Tap con approdo a Melendugno mette i puntini sulle i, “Consideriamo l’opera strategica sia pure indicando una localizzazione diversa che eviti problemi di ordine pubblico oltre che spreco di risorse: è una posizione inconciliabile con quella del Governo?”

 Quando tocca a Renzi replicare le considerazioni sono del genere del premier: slogan e approsimazioni. “No alle guerre di posizione”, dice e “mettiamo al centro ciò che ci unisce e non ciò che ci divide”. Evita ogni riferimento alla riforma costituzionale ma non rinuncia a rispondere: “Credo che l’idea di un Mezzogiorno deindustrializzato sia un tragico e clamoroso errore la storia dell’Ilva e dei decreti legge comincia molto prima del mio governo, è una storia di mancati controlli da parte di istituzioni locali e nazionali. Un Sud deindustrializzato solo per offrire una bella vacanza o una bottiglia di vino è rischioso”.

Prova, allora, a dare la sua stoccata e parla di turismo. Con tanto di slide in un cui si vede una mappa dell’Italia vista dai turisti stranieri: completamente priva della Puglia. “Non basta il più della Puglia qui siete bravi, avete 780 chilometri di costa e 13 milioni di arrivi, in Sicilia 1429 chilometri di costa e 14 milioni di arrivi, ma le Baleari hanno 58 milioni di presenze e le Canarie 75 milioni, eppure non sono più belle di Puglia o di Sicilia. Bisogna guardare in faccia la competizione globale, non chiuderci nelle nostre piccinerie”.  Ecco perché Renzi rivendica una riforma costituzionale che centralizza le competenze in materia di turismo. Ma restano chiacchiere e pochissimi fatti.