Per Renzi il Referendum sulle trivelle è “una bufala”

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Per Renzi il Referendum sulle trivelle è “una bufala”

19 Marzo 2016

Il referendum del 17 aprile sulle trivelle? Secondo il presidente del consiglio, Matteo Renzi, è una "bufala". Renzi lo scrive nella sua Enews, dicendo che in Italia ci sono tante "bufale" e "leggende metropolitane" che vanno smontate, come appunto quelle sulle trivelle. Bufale, secondo il premier, pericolose perché tendono a diventare vere.

 

L’affermazione di Renzi è destinata a riaprire il focolaio sul referendum abrogativo del 17 aprile che si è aperto dentro il Partito Democratico, con i vertici del Pd, Serracchiani e Guerini, che hanno apertamente invitato all’astensionismo, e la minoranza di sinistra del Partito, con vari parlamentari in dissenso con la dirigenza e pronti a votare "Sì", ovvero ad abrogare la norma che permette lo sfruttamento degli idrocarburi entro le 12 miglia miglia marine.

 

"Nei referendum i partiti devono dare un orientamento ma poi lasciare sempre la libertà di voto", ha detto il senatore Vannino Chiti, convinto che non si possa "banalizzare gli appuntamenti di coinvolgimento dei cittadini e di fatto sostenere il non voto". Il premier, dunque, va all’attacco su un tema, le trivellazioni petrolifere, di cui si è molto discusso negli ultimi tempi. Ma rischia di cadere in una contraddizione: proprio il suo governo ha accettato senza colpo ferire che in parlamento passasse un emendamento che ha vietato le trivellazioni petrolifere oltre le 12 miglia.

 

La spiegazione di quell’emendamento era che le trivelle offshore andavano fatte oltre le 12 miglia per ragioni di sicurezza. Ma anche questa rischia di rivelarsi una bufala. L’emendamento si è ispirato infatti a una decisione presa dall’ex ministro Prestigiacomo durante il governo Berlusconi, sull’onda della commozione internazionale per il grave incidente petrolifero di Macondo, nel Golfo del Messico. Ma le piattaforme in Adriatico possono essere paragonate a quelle nell’Oceano Atlantico? No, né per pressione, né per profondità. Il rischio di un incidente nell’Adriatico, per quanto possibile, è assai remoto. Una bufala? Probabilmente sì. Eppure l’emendamento è passato senza colpo ferire.