Milano, Passera: Noi liberi dai partiti, No a lepenismo nelle città

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Milano, Passera: Noi liberi dai partiti, No a lepenismo nelle città

21 Marzo 2016

«La differenza tra me e gli altri candidati? L’indipendenza. Là vige il dominio assoluto dei partiti che decidono: Sala è eterodiretto da Renzi, Parisi da Salvini. Sono convinto che lo scenario sia ancora tutto aperto». Così Corrado Passera, candidato sindaco di Milano, in una intervista sul Corriere della Sera.

 

«Più del 50% degli elettori non ha ancora deciso chi votare e se votare,» prosegue Passera e aggiunge, «Sala e Parisi non hanno neanche accennato ai programmi ma solo ai problemi della coalizione. Noi da dieci mesi giriamo la città e troviamo soluzioni. Bisogna chiedere per Milano lo status di Regione come Berlino e Londra per trasformarla in un formidabile laboratorio di innovazione. Sfido i miei concorrenti: siete disponibili a far diventare Milano una Regione? A vendere le partecipate, a trovare mille agenti per i quartieri? Si pensi alla grande. La differenza tra me e loro è il livello di ambizione».

 

«Queste elezioni,» spiega Passera sul Corriere, «sono un’opportunità strepitosa per creare un partito liberale di centrodestra che ora non c’è: innovatore, moderno, aperto, internazionale, pro-impresa, pro-famiglia. Sarebbe un errore drammatico se Berlusconi a Milano si mettese nella mani della destra razzista. Il destra-centro non sta insieme da nessuna parte in Italia a eccezione di Milano. Di lepenismo e sfascismi l’Italia non ha bisogno. Io sogno ben altro per Milano e per il mio Paese».

 

E al giornalista che gli chiede se vuole fare un appello a Berlusconi affinché su Milano ci ripensi, Passera risponde: «A Berlusconi l’ho detto personalmente. Poi ha preso le decisioni che ha preso. Speriamo che si renda conto. Ma questo fa si che ci sia un grande spazio politico. Appurato che andrò al secondo turno, dopo si vincerà facilmente».