Bullismo e cyberbullismo, i dubbi di Save The Children sulla nuova legge
21 Settembre 2016
Save the Children esprime forti preoccupazioni sul testo della legge su bullismo e cyberbullismo approvato ieri dalla Camera. Ieri a Montecitorio è stata approvata la legge in seconda lettura, con 242 si’, 73 no e 48 astenuti: la legge ora torna in Senato. Da un lato Save the Children accoglie con favore la scelta di approvare finalmente una legge sul fenomeno, poiche’ una legge su questa materia “risponde ad un bisogno reale ed urgente”, ma d’altro canto “siamo invece molto preoccupati dal fatto che l’ambito di applicazione della norma e’ stato esteso anche agli adulti, modificando profondamente il testo originario”: cosi’ commenta Fosca Nomis, Responsabile Advocacy Italia-Europa di Save the Children Italia.
“Alla luce della nostra esperienza, l’intervento legislativo dovrebbe essere centrato sulla promozione e il sostegno di azioni di prevenzione e presa in carico, soprattutto in ambito educativo (scuola e famiglia) dei ragazzi e delle ragazze”. Per Save the Children è giusta “la scelta di ricomprendere espressamente nella legge anche il bullismo – visto il legame inscindibile con il cyberbullismo”, ma rispetto agli aspetti sanzionatori, considerando la natura del fenomeno e il coinvolgimento di minori, sia tra le vittime che tra gli autori degli atti, “l’Organizzazione raccomanda un approccio che privilegi azioni di carattere formativo, preventivo ed educativo”.
Il fenomeno del bullismo e cyberbullismo “e’ per sua stessa connotazione prevalentemente legato ai piu’ giovani, e in modo particolare al gruppo dei ‘pari’, e l’approccio con cui affrontarlo e’ di carattere prioritariamente educativo e preventivo?, prosegue Nomis, “gli adulti in questo contesto dovrebbero essere considerati come destinatari delle previste misure di formazione per rispondere ai bisogni educativi dei piu’ giovani”.