Utero in affitto è reato: Azienda Usa vende in Italia, Governo tace

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Utero in affitto è reato: Azienda Usa vende in Italia, Governo tace

04 Giugno 2016

Una inchiesta del Corriere della Sera punta il dito sulla agenzia americana Extraordinary Conception, che pubblicizza su internet e vende anche in Italia pacchetti per avere un bambino tramite utero in affitto. Secondo il Corsera, il boss dell’agenzia, l’italo americano Caballero, ha incontrato a Roma cinque coppie eterosessuali per vendere i suoi prodotti.

Peccato però che la legge italiana, la 40 del 2005, vieti non solo la pratica dell’utero in affitto, ma persegue anche chi la procaccia e la pubblicizza. Insomma, in base a questi elementi, ci sarebbero tutti gli elementi per aprire un procedimento penale. L’attività di agenzie straniere come quella Usa, soprattutto nell’era di internet, è iniziata da tempo, e secondo alcune stime sono diverse centinaia i bimbi nati con la maternità surrogata all’estero.

Eugenia Roccella, presidente del comitato per il referendum abrogativo della legge sulle unioni civili, e Gianluigi Gigli, presidente del Movimento per la Vita, hanno chiesto alla magistratura di intervenire, proprio sulla base della legge 40, mentre il senatore Carlo Giovanardi sottolinea la “disattenzione” della magistratura verso casi del genere.

“Il tour italiano dell’agenzia specializzata in utero in affitto, emerso grazie all’inchiesta della Ricci Sargentini, è l’ennesimo esempio della diffusione di tale pratica in Italia”, dice Eugenia Roccella. “Altri casi analoghi sono già stati segnalati, senza risultati, anche alle procure. Abbiamo reati documentati: cosa aspettano i magistrati ad attivarsi? Aspettano che questi bambini nascano, in modo da poterne riconoscere l’adottabilità da parte dei committenti?”.

“Questo è stato fin qui l’indirizzo seguito dai tribunali ma anche dal legislatore, grazie al comma 20 della legge sulle unioni civili“, conclude Roccella. “E’ necessario ‘cambiare verso’, approvando in tempi brevi una nuova legge contro l’utero in affitto, e abrogando con un voto popolare una parte della legge Cirinnà, fra cui il comma 20″.

Nessuna risposta dai banchi del governo, i ministri Beatrice Lorenzin, Maria Elena Boschi ed Enrico Costa, sollecitati, hanno evitato di replicare alle critiche.