Francia, Hamon è il candidato socialista alla presidenza. Rottamato Valls
30 Gennaio 2017
Sul maxi-schermo c’è ancora la faccia di Manuel Valls mentre ammette la sconfitta alle primarie francesi, e intanto la musica per festeggiare la vittoria di Benoît Hamon è già partita. Sono i ventenni e i trentenni che hanno voluto rottamare Valls e che in qualche pugno alzato qua e là sperano di battere la destra ben organizzata e più convincente.
Hamon, comunque, sarà il candidato del partito socialista alle presidenziali di maggio. Il candidato del partito socialista ma non della gauche. Una sinistra mai così lacerata in Francia non si vedeva da tempo. La sconfitta di Valls era annunciata, solo lui forse non ci credeva: 42 a 58 per cento secondo risultati parziali. Il quinquennio di Hollande e la sua socialdemocrazia sno stati bastonati dai loro in maniera definitiva.
La sinistra, adesso, confida solo nel 49enne Hamon, e nella sua sinistra alternativa, utopista. La sinistra delle 32 ore di lavoro settimanali, del reddito di cittadinanza, della legalizzazione delle droghe leggere, dell’ecologia. Sperano che Hamon sia capace di impedire che la destra arrivi al secondo turno del 6 maggio e alle porte dell’Eliseo, a contrastare la socialdemocrazia dell’outsider ex ministro dell’Economia Emmanuel Macron, a combattere la destra conservatrice, socialmente reazionaria di François Fillon e anche la sinistra radicale dell’ex compagno di partito Jean-Luc Mélenchon e la sinistra verde di Yannick Jadot.
L’affluenza per le primarie è stati di quasi due milioni di francesi. Ben al di sotto dei 4 milioni e 700 mila elettori che due mesi fa hanno scelto Fillon e meno anche dei 2milioni e 700 mila che sei anni fa scelsero François Hollande. Valls, nel discorso della sconfitta, ha tentato di rivendicare il bilancio degli anni Hollande, gli anni del riformismo reale, delle unioni civili, della lotta al terrorismo. Il presidente per ora tace, e ancora nessuna parola da Hollande sulle presidenziali dopo la decisione di non ricandidarsi.
Ieri intanto è arrivato il primo sondaggio dal Figaro: Marine Le Pen è prima al primo turno delle presidenziali, mentre si disputano il secondo posto Fillon e Macron. L’unica possibilità per la gauche di non sparire, è l’unione, il rassemblement, la parola più citata ieri, ma per ora la meno praticata.