Consob, il monito di Vegas: “Italia preparati ad una stretta monetaria”
09 Maggio 2017
“L’inflazione si sta progressivamente riportando in prossimità dell’obiettivo del 2 per cento, mentre negli Stati Uniti è già in corso un inasprimento monetario. L’Italia dovrà prepararsi ad affrontare la nuova situazione che si profila, non potendo più contare sul puntello esterno della leva monetaria”. A lanciare l’avvertimento è stato il presidente della Consob Giuseppe Vegas nel corso del suo ultimo discorso annuale al mercato finanziario, dato che, dopo sette anni, a breve lascerà la presidenza.
E, proprio per questo, non ha perso l’occasione per tracciare un bilancio sulla situazione economico-finanziaria attuale e togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Soprattutto nei confronti dell’Ue. “Il primo e provvisorio bilancio di applicazione del bail-in non può dirsi positivo. Le stesse regole che l’Europa si è datata per assicurare stabilità si sono rivelate in questo caso un fattore di instabilità, la gestione delle crisi può richiedere interventi tempestivi incompatibili con i meccanismi Francoforte-Bruxelles”. Tradotto: meno burocrazia e più elasticità nella risoluzione e gestione delle crisi bancarie.
Tuttavia, allo stesso tempo, Vegas ha bollato come “sciagura” un eventuale Italexit perché “metterebbe a repentaglio la stabilità, il buon funzionamento del sistema finanziario e la salvaguardia del mercato, obiettivi che rientrano nella missione istituzionale della Consob”, in quanto “il solo annuncio di un ritorno a una valuta nazionale provocherebbe un immediato deflusso di capitali tale da mettere gravemente a repentaglio la capacità dell’Italia di rifinanziare il terzo debito pubblico del mondo”. Messaggio chiaro: uscire dall’euro non migliorerà la situazione finanziaria del nostro Paese.
Infine, la necessità di una “Consob europea”. Vegas ritiene che Unione finanziaria significhi anche “un’Autorità per i mercati finanziari che si ponga in modo speculare e simmetrico rispetto al ruolo della Bce in ambito bancario”. Nel suo intervento il presidente Consob ha sottolineato che “l’attuale architettura del sistema di supervisione finanziaria, in vigore dal 2011, merita di essere riconsiderata”. E, in questo senso, “il traguardo di due soli soggetti, da una parte un’Autorità preposta alla supervisione micro-prudenziale e dall’altra un’Autorità che si occupi della correttezza dei comportamenti rappresenterebbe un consistente passo in avanti”.