Parigi, il padre del sospetto attentatore: “Mio figlio è innocente”
04 Febbraio 2017
Proseguono le indagini sull’attacco terroristico sventato ieri dai militari dell’operazione Sentinella nei pressi del Louvre. L’attentatore, ferito all’addome da cinque colpi di mitraglietta dal militare che ha tentato di aggredire con il machete, non è in pericolo di vita, anche se è intubato e non ancora in grado di rispondere alle domande degli inquirenti.
Tuttavia, l’uomo ha ora un nome e un volto: si chiama Abdallah El-Hamahmy, un egiziano di 29 anni della provincia di Dakahlia. Era arrivato a Parigi con un volo da Dubai e un visto regolare, lo scorso 26 gennaio, atterrando al Charles de Gaulle. Sarebbe dovuto ripartire domenica prossima.
“Mio figlio non è un terrorista e non ha alcuna affiliazione politica”. Queste le parole del padre del ragazzo raccolte in un’intervista rilasciata al quotidiano al-Masry al-Youm Reda, con il quale nega ogni radicalizzazione terroristica del figlio.
L’esame del Dna e le impronte digitali, in effetti, confermano che il 29enne era persona sconosciuta ai servizi antiterrorismo francesi. Ma questo, ovviamente, non basta per considerare chiusa la vicenda che, invece, ha fatto rimpiombare la Francia nell’incubo terrorismo proprio a ridosso della campagna elettorale per le elezioni. Alla fine del 2016, le autorità francesi hanno autorizzato la proroga fino al 15 luglio prossimo dello stato d’emergenza a Parigi, proprio per coprire tutto il periodo delle elezioni presidenziali e politiche.
Intanto oggi alle 10 ha riaperto regolarmente i battenti il Museo del Louvre che con un tweet ha ringraziato i militari “che assicurano ogni giorno la sicurezza del Louvre e dei suoi visitatori”.