P.a, il decreto Madia mette alle strette gli statali
05 Febbraio 2017
Il decreto Madia prevede una sorta di decalogo in cui vengono indicati i comportamenti a rischio sul pubblico impiego. Documento è atteso per metà febbraio. Tra le situazioni ‘a rischio’ ci sono le gravi e reiterate violazioni del codice di comportamento (accettare regali costosi, abusare dell’auto di rappresentanza). In più dovrebbe anche essere stabilito che in caso di procedura ordinaria entro tre mesi, non più quattro, l’azione deve essere conclusa. Resta fermo il licenziamento sprint, di 30 giorni, per i furbi del cartellino, che dovrebbe essere esteso a tutte le forme illecite che portano a licenziamento accertate in flagranza.
A parte il licenziamento, con tutta probabilità si preciserà che per le infrazioni di minore gravità, per cui è previsto il solo richiamo verbale, le regole saranno stabilite dai contratti. I tecnici del ministero della P.a. stanno lavorando a una semplificazione dell’iter e si dovrebbe anche aprire a una gestione unificata per le sanzioni più gravi, per cui più amministrazioni possono fare capo a uno stesso ufficio. Anche qui ci sono dei chiarimenti, delle puntualizzazioni sul ruolo dell’ufficio per il procedimento disciplinare.
Quanto alla procedura di licenziamento, si apprende che l’iter del licenziamento disciplinare durerà 90 giorni. In pratica, in 3 mesi il dipendente poco virtuoso, incappato in quelle pratiche che verranno considerate suscettibili di procedure disciplinari, potrebbe perdere il posto di lavoro. Le sanzioni, anche quelle gravi che comportano il licenziamento, non lasceranno fuori i dirigenti e responsabili di servizio, qualora la loro condotta sia tesa a “chiudere un occhio” coprendo i comportamenti sanzionabili dei dipendenti.