Sondaggi, Pd e M5s tengono lontani gli elettori. E intanto il Pd è sempre più a rischio scissione

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Sondaggi, Pd e M5s tengono lontani gli elettori. E intanto il Pd è sempre più a rischio scissione

05 Febbraio 2017

Il sondaggio di Demos per l’Atlante Politico si è chiuso giovedì. Quando le polemiche intorno alla Raggi erano già esplose. Ma non del tutto. Ad ogni modo le tensioni politiche accese non investono solo il M5S, ma anche il Pd. Anche se, in generale, tutte le forze politiche sono entrate in fibrillazione, dopo la della Corte Costituzionale sull’italicum che ha dichiarato inammissibile il ballottaggio.

Il dibattito si è spostato sulla prospettiva e sulla data delle prossime elezioni. E il sondaggio riflette questo clima incerto, ma soprattuto manifesta l’indebolirsi dei due partiti che dominano la scena, ormai da anni. Il Pd, perde poco. Mezzo punto appena. Ma scivola sotto il 30%. E tocca il livello più basso degli ultimi due anni, nelle nostre rilevazioni. Il M5s, a sua volta, perde consensi. Parallelamente, risalgono i soggetti politici della Destra e del Centro-Destra. Forza Italia, la Lega e, ancor più, i Fratelli d’Italia guidati da Giorgia Meloni.

Intanto stenta a ricucirsi lo strappo all’interno del Pd. A nulla è valso il passo indietro di Matteo Renzi, pronto a non portare la sua candidatura a premier alle prossime elezioni, per calmare gli animi, divisi, nel Nazareno. La minoranza Dem torna infatti ad attaccare il segretario del partito con Gianni Cuperlo che non usa mezze parole: “Dimettiti domani e convoca il congresso, sarebbe la via per misurarsi tutti con una serie di sconfitte”.

Nel corso dell’assemblea di SinistraDem, Cuperlo ha insistito sulla necessità di eleggere un nuovo segretario e se “questo non accadrà prima delle elezioni, bisogna restituire al popolo il diritto di parola, si chiamano primarie ma non potranno risolversi nel confronto di una domenica, ma in un confronto vero, in una scelta collettiva”.