Regeni, genitori lanciano appello a Ue: Isolare Egitto, non collabora
16 Giugno 2016
“Non c’è collaborazione da parte dell’Egitto, non collabora con la nostra procura, che ringrazio e che pensa a Giulio giorno e notte”, a dirlo Paola Defendi, la madre di Giulio Regeni. I genitori hanno lanciato un appello all’Italia e all’Europa, parlando alla sottocommissione per i diritti dell’uomo del Parlamento europeo.
“L’Egitto non sta collaborando con l’Italia e con l’Europa, perché l’Italia è in Europa, quindi chiediamo forte pressione dell’Europa verso l’Egitto. Per ora abbiamo solo carta straccia, solo testimonianza false, per questo non possiamo trovare la verità”.
“Non ho capito se l’Italia è ancora amica dell’Egitto”, si chiede la madre di Regeni, “e se l’Europa intrattenga ancora relazioni amichevoli con il Cairo”. “Allora oggi potrebbe iniziare una nuova fase: basta commemorazioni, servono azioni”.
Claudio Regeni ha chiesto il richiamo degli ambasciatori degli stati membri Ue dal Cairo, la dichiarazione dell’Egitto come paese non sicuro, la sospensione degli accordi di riammissione e degli accordi interforza, la sospensione degli accordi di fornitura di armi, apparati bellici o per lo spionaggio e la repressione interna, la sospensione degli accordi economici, il monitoraggio dei processi contro attivisti, avvocati e giornalisti e la protezione di chi può fornire notizie concrete per l’indagine.
“Un bambino di quarta elementare mi ha chiesto: ‘Perché hanno ucciso Giulio che voleva aiutarli?’ E questo ora chiedo io al governo egiziano: perché?”, ha aggiunto la madre.
La Ue “sostiene tutte le iniziative che le autorità italiane stanno prendendo” per arrivare alla verità sulla morte di Giulio Regeni, ha detto l’Alto rappresentante Ue Federica Mogherini nel corso dell’incontro avuto a Bruxelles con i genitori del ricercatore ucciso in Egitto.
Nei giorni scorsi, il quotidiano Repubblica ha dato alle stampe una inchiesta citando fonti anonime interne al governo egiziano (un dossier inviato in Svizzera) in cui si parla di un presunto colpo di stato ai danni del presidente Al Sisi. Giulio Regeni sarebbe finito vittima, secondo la gola profonda di Repubblica, di una faida tra i servizi segreti del Cairo, quello civile e quello militare.