Manovra tra caro accise e tagli alla spesa
09 Febbraio 2017
La manovra che potrebbe arrivare, per decreto, tra febbraio e marzo, comunque prima del Def previsto per il 10 aprile. Il dettaglio dell’intervento da 3,4 miliardi è contenuto nella seconda lettera a Bruxelles di Padoan dell’8 febbraio. Si tratterà di 2,5 miliardi di entrate complessive, così composte: 1,5 miliardi dall’aumento delle accise sulla benzina, sui tabacchi e probabilmente su bolli e altre indirette.
Più 1 miliardo di lotta all’evasione con l’estensione dello split payment, il meccanismo che consente allo Stato di trattenere l’Iva dei fornitori e altre misure analoghe. Il pacchetto dei tagli sarà selettivo e sarà pari a 680 milioni con il consueto taglio alla spesa dei ministeri. Nella partita tagli vanno anche i 170 milioni dell’intervento sui crediti d’imposta sui quali si sta lavorando.
Toccherà alle accise quindi il grosso del lavoro nella prima fase, affiancate dal capitolo tagli; gli 800 milioni circa messi in conto alla razionalizzazione della spesa arriveranno prevalentemente da una stretta di tipo “semi-lineare”, articolata cioè in base anche alla delicatezza della spesa in gioco, che si applicherà sulle amministrazioni centrali a partire dai ministeri: non tutti, però, perché la selezione in corso dovrebbe “salvare” le voci politicamente più sensibili.
A completare la voce ‘tagli‘ c’è il mini-pacchetto degli interventi su alcuni crediti d’imposta settoriali chiamato a raccogliere 100-150 milioni: anche in questo caso il lavoro di selezione da parte del Mef è in corso, ma è probabile che le forbici non si applicheranno a settori come l’autotrasporto per evitare ricadute politiche troppo pesanti.