Banda Larga, per Renzi nel 2020 sarà coperto tutto il Paese
08 Aprile 2016
Mattero Renzi a Palazzo Chigi ha presentato il piano nazionale per la banda larga, insieme all’ad di Enel Francesco Starace: «L’Italia ha come obiettivo da qui al 2020 coprire il 100% a 30 mega bps mentre l’obiettivo è arrivare al 50% di abbonamenti che arrivino a 100 mega bps». Il 29 aprile, in occasione dell’Internet Day per i 30 anni dall’arrivo del web in Italia, ci saranno le prime gare per i «cluster C e D». Il riferimento è chiaramrnte al piano Enel presentato nei giorni scorsi, che prevede uno stanziamento di 2,5 miliardi di euro per arrivare alla copertura di 224 città, per un totale di 7,5 milioni di case. L’Enel viene così spinta dal governo a rafforzare Enel Open Fiber, la società per la rete. Enel finirebbe così per fare concorrenza a Telecom e per questo i sindacati mugugnano, potrebbero essere messi a rischio 15 mila posti di lavoro di Open Access, società con 30mila addetti. Ieri intanto Enel ha firmato un accordo con Wind e Vodafone. Le due società telefoniche dovranno «accendere» la fibra «spenta» che Enel piazzerà nelle duecentoventiquattro città previste al momento dal piano insieme a investimenti per 2,5 miliardi.
Enel ha comunque già realizzato tratti di rete in fibra per Telecom e anche per Fastweb. Oltre a posare la fibra, dovrebbe anche procedere alla sostituzione dei contatori elettrici: una sinergia che permetterebbe risparmi nella stesura della rete nell’ordine del 20%. Sono cinque le prime città interessate dal progetto tra cui, pare, Cagliari e Bari.
La rete a banda ultralarga di Enel non “è in concorrenza con nessuno” neppure con Telecom. “Noi costruiamo la rete e la mettiamo a disposizione di tutti”, ha detto l’ad di Enel. A proposito di sovrapposizioni in alcune città dove partirà il progetto Enel Open Fiber, Starace ha risposto che in città come Bari “la penetrazione della banda ultralarga è bassa. Non c’è collegamento diretto con la fibra o c’è parziale collegamento”. “Noi vogliamo vendere la capacità di collegamento a operatori che vorranno utilizzarla”. “Non riceveremo per i nostri scavi, per i nostri lavori, nessuna forma di remunerazione”, ha poi precisato in merito all’ipotesi che per i lavori per i nuovi contatori Enel possa ricevere una remunerazione tariffaria in bolletta.
Un altro aspetto della vicenda riguarda Metroweb. In questo caso può essere utile sapere che la società controllata dalla Cdp, ossia dallo Stato, possiede due aziende: la prima è Metroweb Milano, che dispone di una buona rete in fibra nella capitale lombarda, l’altra invece è la società che vorrebbe investire un miliardo e ha già realizzato alcuni tratti di rete in fibra a Torino, Genova e Bologna. E’ difficile prevedere come potrà andare avanti una eventuale accordo con Metroweb, a cui comunque anche Telecom è interessata.