Mediaset-Vivendi, l’accordo è vicino. Nasce un nuovo polo televisivo europeo
08 Aprile 2016
E’ il giorno dell’accordo tra Mediaset e Vivendi. Questo pomeriggio sarà convocato il Cda Mediaset. Il via libera all’accordo fra la società di Cologno e Vivendi ègià sul tavolo: è previsto uno scambio azionario del 3,5% fra i due gruppi, un accordo sui contenuti e la cessione del 100% della pay Tv Premium ai francesi. Alle spalle c’è un lunghissimo lavoro sopratutto degli studi legali.Questi ultimi hanno preparato i contratti necessari all’alleanza. Il Cda di Vivendi non sarà convocato, invece, perché si è già riunito nei scorsi giorni per dare il suo benestare.
Ultimato l’accordo Pier Silvio Berlusconi entrerà nel cda di Vivendi e Arnaud de Puyfontaine entrerà in quello di Cologno Monzese.Sul fronte dei numeri l’operazione sarebbe già definita: scambio azionario del 3,5% tra Vivendi e Mediaset e – la differenza di valore fra le due quote (circa 700 milioni) servirà a rilevare l’89% di Premium in mano a Mediaset. Poi Vivendi liquiderà anche Telefonica che di Premium è socio con l’11% (con un valore che si aggira intorno ai 100 milioni). Quindi tutta Premium verrà valutata per circa 800 milioni.
L’accordo investirà contemporaneamente pay tv, contenuti e distribuzione. Per quel che rigarda la pay tv si tratta di una realtà, al momento, non in grande forma: Canal+ continua a perdere soldi e abbonati in Francia, il suo mercato principale, e Mediaset Premium ha chiuso il 2015 in rosso. L’accordo allora sancirà la nascita di un grande attore della pay tv e della produzione di contenuti in grado di assicurare sinergie tali da dare un nuovo impulso, con benefiche ricadute benefiche sui conti.
Il passaggio riguarderà abbonati, strutture di trasmissione e tecniche , i diritti del calcio e i canali dedicati. Tutto il resto rimarrà in capo a Mediaset, che continuerà ad avere la proprietà degli otto canali che trasmettono film e serie tv sul digitale mantenendo il ruolo di fornitore di Premium. Come Fox fa per Sky che, in Italia è l’unico, competitor di Premium. L’accordo industriale prevede anche l’apertura dei rispettivi board. In Vivendi dovrebbe entrare l’ad e vicepresidente del Biscione, Pier Silvio Berlusconi, mentre in quello di Cologno potrebbe andare Yannick Bolloré, il secondogenito del presidente di Vivendi. Comunque le due società puntano a creare una piattaforma europea per la creazione di contenuti da fruire online da smartphone e tablet e non solo dalla tv.