Sicurezza, la maggioranza si spacca sulle espulsioni

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Sicurezza, la maggioranza si spacca sulle espulsioni

11 Settembre 2007

La sinistra radicale ha già incoccato le frecce contro il ministro dell’Interno Amato, a causa delle misure che il governo si appresta a varare sulla microcriminalità. Se Liberazione, quotidiano di Rifondazione Comunista, ha sottolineato il carattere strumentale e demagogico dei provvedimenti, proposti a loro dire per ”accarezzare le pance dell’elettore medio, solleticarlo nelle sue paure e nel suo bisogno di messaggi simbolici forti..”, Il Manifesto, senza mezzi termini, ha bollato il titolare del Viminale come “il bandito Giuliano”. Sempre Rifondazione, per bocca del suo segretario Franco Giordano, ha definito “reazionario inseguire le destre sul loro stesso terreno”; come se la sicurezza avesse un colore politico (nero).

Anche Verdi e Comunisti Italiani si oppongono al giro di vite contro lavavetri, prostitute, mendicanti e nomadi. Nel caso di questi ultimi si pone anche un delicato problema giuridico, dal momento che l’espulsione costituirebbe un vulnus, considerata la loro condizione (se rumeni o polacchi) di cittadini comunitari. Lo strumento normativo invece esiste, ed è stato emanato dalla stessa Unione Europea che, nella Direttiva 38 del 2004, disciplina il diritto dei cittadini a circolare e soggiornare liberamente all’interno degli stati  membri. Nell’articolo 7, però, viene posta la conditio sine qua non di “disporre, per se stesso e per i propri familiari, di risorse economiche sufficienti “ per soggiorni superiori a tre mesi. Chi non ha occupazione o denaro può essere quindi espulso senza che vengano lesi i propri diritti. Fin qui solo teoria; perché la Direttiva 38, che è già entrata in vigore in Francia ed in altri paesi, in Italia non è stata mai recepita, come ha ricordato, in un’intervista alla Stampa, il vicepresidente della Commissione Europea Franco Frattini, che, per primo, ha imbeccato il ministro Amato, convincendolo dell’efficacia di tale norma. Il Viminale dovrà ora stabilire solamente quale sia la soglia di queste “risorse economiche sufficienti”. Successivamente toccherà a regioni e comuni adottare il provvedimento nelle aree di loro competenza.

Nel mondo politico Forza Italia si è subito dichiarata favorevole. Il senatore Malan ha annunciato un disegno di legge per collocare a 550 euro, in linea con le pensioni minime innalzate dal governo Berlusconi, il livello minimo di reddito per risiedere nel nostro paese. A Roma, città che ha molti problemi con la gestione dei campi Rom e con la criminalità rumena, il coordinatore azzurro Francesco Giro, già autore del famoso video di denuncia sul degrado di Trastevere, ha chiesto l’immediata applicazione della Direttiva 38 alla regione ed al comune, sostenuto dai capigruppo forzisti Pallone e Baldi. Sono scesi in campo anche due primi cittadini illustri, Sergio Cofferati e Leonardo Domenici, che non hanno escluso di richiedere poteri di polizia giudiziaria per i sindaci.

La frattura all’interno del centrosinistra e del governo sembra sempre più ampia. L’esecutivo dovrà però recuperare coesione e collegialità in vista di una finanziaria che, come sempre, sarà un banco di prova importante e scontenterà certamente qualche pezzo della maggioranza.