Contro Trump Twitter gioca sporco
14 Gennaio 2018
Project Veritas è il sito di controinformazione Usa che durante le elezioni presidenziali ha scoperchiato la corruzione attorno al partito democratico americano, per poi demolire la credibilità di un grande network come CNN, la ‘pravda’ americana e antitrumpista. Adesso tocca a Twitter.
Con una delle sue operazioni sotto copertura, sting operation come le chiamano in gergo, una agguerrita reporter di Project Veritas aggancia quadri e dirigenti del popolare sito di microblogging e li fa parlare di come funziona l’algoritmo alla base di milioni di cinguettii. Parlano i policy manager, gli ingegneri informatici, i revisori dei contenuti e il quadro che emerge da questi lacerti di conversazioni rubate è desolante.
Twitter è uno strumento nelle mani dei liberal, un giocattolo che mette seriamente in discussione uno dei valori fondanti della nostra società occidentale, la libertà di espressione, considerando, come dice uno degli intervistati tra un drink e l’altro, che più del 90 per cento degli utenti della piattaforma è contro il presidente, il presidente Usa più odiato dai Signori del web, Donald Trump.
“Machine learning”, questa la parola magica usata da uno degli ingegneri informatici che hanno lavorato per Twitter. Stiamo parlando dell’intelligenza artificiale che permette ai padroni di Internet di monitorare in modo globale cinguettii e comportamenti sulla piattaforma e di isolare, ‘oscurare’ o bannare foto profili e contenuti che vanno contro il mainstream antitrumpista.
In un micidiale cocktail di perbenismo liberal, tecnologia avanzata piegata al dominio del politicamente corretto e azioni che sconfinano nella censura, l’inchiesta di Project Veritas ancora una volta mette a nudo l’ipocrisia e l’ingenuità di chi ancora crede che i social media rappresentino qualcosa di libero da ogni condizionamento.
In realtà sembra di essere in un grande acquario dove ogni nostra parola viene pesata e soppesata, promossa o bocciata, in base alla sua aderenza alle linee guida della piattaforma. Twitter contro Trump, non è una novità, ma il fatto è che questo presidente che nessuno riesce a mettere nell’angolo è lo stesso che si è impadronito di Twitter e che un giorno ha twittato “da oggi spezzo le catene del politicamente corretto”.
Tanti ci hanno provato, molti sono stati oscurati. Ma ora che è un presidente a voler dire tutto quello che gli passa per la testa, umani o robot è diventato impossibile riuscire a tappargli la bocca.