Trump parteciperà alla Marcia per la vita a Washington

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Trump parteciperà alla Marcia per la vita a Washington

Trump parteciperà alla Marcia per la vita a Washington

23 Gennaio 2020

Venerdì 24 gennaio infatti il Presidente Donald J.Trump sarà presente alla Marcia per la Vita che si terrà a San Francisco, una delle città più favorevoli all’aborto, che si prepara ad accogliere migliaia di persone provenienti da tutto il Paese.
La Presidente della Marcia per la Vita Jeanne Mancini ha dichiarato alla stampa: “Siamo profondamente onorati di dare il benvenuto al Presidente Trump alla quarantasettesima edizione annuale della Marcia per la Vita. Sarà il primo presidente della storia a partecipare e noi siamo così entusiasti che venga a fare esperienza di persona di quanto siano i nostri manifestanti appassionati per la vita e per la protezione dei nascituri.”
Il Presidente Trump si era già rivolto ai manifestanti della Marcia per la Vita dalla Casa Bianca nel 2018 e il suo vice Mike Pence tenne di persona un discorso alla Marcia per la Vita nel 2017.
In passato anche altri presidenti americani hanno sostenuto la Marcia per la Vita, basti pensare a Ronald Reagan, George Bush e George W. Bush che hanno spesso rilasciato commenti in favore della Vita, ma le loro osservazioni erano in genere pre-registrate o venivano trasmesse ai partecipanti della Marcia per la Vita in diretta con una telefonata.
Trump invece non solo sarà presente di persona alla Marcia per la Vita ma il suo impegno in favore della Vita nascente sembra proprio non avere eguali nella storia americana.
Nella giornata di ieri 22 gennaio, nella data del quarantasettesimo anniversario della fatidica sentenza Roe v. Wade che introdusse l’aborto negli Stati Uniti, Trump ha voluto istituire la “Giornata della Santità Nazionale della Vita Umana” e ha affermato: “Ogni persona- i nati e i concepiti, i poveri, gli scoraggiati, i disabili, gli infermi e gli anziani- ha un valore intrinseco. Sebbene ogni viaggio sia diverso, nessuna vita è senza valore o è insignificante; i diritti di tutte le persone devono essere difesi”.
Il notevole sostegno del Presidente Trump alla causa per la Vita è stato riconosciuto anche dalla Presidente Mancini che ha dichiarato: “Dalla nomina di giudici pro-vita e impiegati federali, alla riduzione dei finanziamenti dei contribuenti ai servizi abortivi qui e all’estero, alla richiesta di porre fine agli aborti tardivi, il Presidente Trump e la sua Amministrazione sono stati campioni coerenti in favore della Vita e il loro supporto alla Marcia per la Vita è stato irremovibile. Siamo grati per tutti questi traguardi pro-vita e non vediamo l’ora di aggiungere in futuro più vittorie in favore della Vita.”
L’Amministrazione Trump si è distinta fin da subito per l’attenzione ai bambini non nati e lo stesso Presidente ha dichiarato l’anno scorso durante la Marcia per la Vita di voler porre il veto a qualsiasi disegno di legge che promuova l’aborto. Non solo, in uno dei suoi primi atti da Presidente, Trump ha ripristinato e ampliato “la politica di Città del Messico”, che vieta il finanziamento dei contribuenti a gruppi che promuovono o forniscono servizi abortivi all’estero e ciò ha portato alla perdita del ramo internazionale di Planned Parenthood – l’organizzazione pro aborto più forte d’America- di circa 100 milioni di dollari.
Inoltre, Trump e la sua Amministrazione hanno apportato una serie di modifiche per ampliare l’obiezione di coscienza per gli operatori sanitari ed esteso le esenzioni contenute dell’Obamacare nei confronti degli istituti religiosi.
L’Amministrazione Trump è altresì intervenuta alle Nazioni Unite per impedire il sostegno all’aborto all’interno di una risoluzione in tema di violenza sessuale. Sotto la sua guida, infatti, il Dipartimento di Stato nel 2018 ha rimosso ogni riferimento al presunto “diritto” all’aborto inizialmente previsto in un Rapporto Onu sui diritti umani.
La scorsa primavera infine l’Amministrazione ha anche elaborato una nuova regola che impone alle entità sanitarie la separazione dei servizi abortivi da quelli finanziati con le tasse dei contribuenti, mossa questa che potrebbe far perdere a Planned Parenthood circa 60 milioni di dollari all’anno.
La presenza di Donald Trump alla Marcia per la Vita di quest’anno dunque sancisce la coerenza del presidente americano nel voler difendere, come egli stesso ha affermato, “il primo diritto nella nostra Dichiarazione di Indipendenza: il diritto alla vita”, un diritto che va esteso anche ai nascituri.