
Il Covid della burocrazia

05 Luglio 2021
Allora, stamattina vado in un ufficio X, per rinnovare un permesso: un’operazione che nei tempi andati richiedeva un quarto d’ora, più una fila quasi sempre sopportabile, gestita magnificamente con numeretto, display e assegnazione dello sportello.
Sulla soglia – per colpa mia, che non seguo attentamente questo tipo di vicissitudini locali – apprendo che il sistema è cambiato, causa Covid, e che si accede solo con prenotazione. Naturalmente obietto (pro domo mea) che mi sembra un po’ esagerato continuare con regole penalizzanti considerando l’attuale situazione epidemiologica e vaccinale. Capisco all’istante che la mia opinione non è condivisa dall’addetta, e soprattutto è poco rilevante, perché lei dovrebbe comunque seguire le procedure che altri stabiliscono. Perciò dopo questa stupida e polemica perdita di tempo, compongo subito il numero che compare nell’avviso. Segue la solita non brevissima manciata di minuti di intrattenimento musicale, a cui siamo abituatissimi da servizi pubblici, privati e provider, poi una voce gentile mi chiede di cosa ho bisogno. Glielo spiego in breve e mi dà l’appuntamento per … il 6 agosto. Sì, il 6 agosto! Nuovo inutile e breve tentativo di mostrare il mio stupore per questo incredibile allungamento e peggioramento del servizio, la voce gentilmente mi dice che lei può solo fissarmi un appuntamento e quello è il primo giorno libero. Saluto e lascio la postazione, sconfitto.
Morale: green card, doppie vaccinazioni, tutti mischiati al mare e nelle piscine, bar e ristoranti se Dio vuole frequentatissimi sia pure con prudente circospezione, e negli uffici pubblici sono in grado di dilatare fino a un mese – quando basta – un’incombenza che richiedeva al massimo un’ora di fila fatta da mai più di 10 persone.
Dalla “pandemia” forse ci salveranno i vaccini, le cure domiciliari, la prudenza, la stagione, e comunque il combinato disposto di questi fattori, di cui io non sono certo in grado di valutare il peso specifico. Ma da questa colata lavica di burocrazia supplementare che ha pervaso le nostre istituzioni forse non è in grado di salvarci nessuno, nemmeno un drago fortissimo. Attenzione, ché ci si sta raffreddando addosso e rischiamo di restare immobilizzati per sempre, fissati nell’istante fatale, come i corpi della città sepolta.