
Ora non fate morire anche Tafida

17 Luglio 2019
Tafida Raqeeb è una bambina inglese di 5 anni e la sua potrebbe essere la storia di qualsiasi altra bambina della sua età. Purtroppo invece, suo malgrado, la sua vicenda potrebbe avvicinarsi molto a quelle che hanno visto protagonisti i piccoli Charlie Gard e Alfie Evans. Come riporta Avvenire, Tafida infatti è ricoverata presso il Royal London Hospital e versa in uno stato di semi-coscienza. Il suo attuale quadro clinico è la conseguenza di una grave emorragia cerebrale avvenuta all’alba del 9 Febbraio quando la bambina, dopo aver avvertito la madre di provare un forte mal di testa, ha smesso di respirare.
La piccola, dapprima portata con urgenza nell’ospedale Newham di Londra, è stata poi trasferita al Kings Hospital College per essere sottoposta ad un’operazione finalizzata a fermare l’emorragia. Dopo l’operazione, il ricovero è avvenuto presso il Royal London Hospital, dove è stato necessario l’impiego degli strumenti atti alla respirazione artificiale affinchè la piccola potesse rimanere in vita. Lo scorso 19 Giugno i genitori, però, sono stati informati della volontà da parte dell’ospedale londinese di sospendere per Tafida il supporto della respirazione artificiale, decretandone così la morte.
I genitori, per nulla arrendevoli dinanzi alla decisione dell’ospedale, sono entrati in contatto con l’ospedale pediatrico Gaslini di Genova chiedendo che venisse espresso un parere sulle condizioni di salute della paziente. Il referto dell’ospedale italiano ha confermato le gravi condizioni in cui si trova la piccola paziente, ma questo non ha impedito di esprimersi favorevolmente circa la richiesta di Shalima e Mohammed Raqeeb di poter portare la loro figlia in Italia. La vicenda è arrivata ben presto anche nei palazzi della Regione Liguria, tanto che il Presidente Giovanni Toti ha salutato di buon grado la decisione dell’ospedale genovese: “Siamo pronti ad accogliere Tafida al Gaslini” ha scritto su Facebook.
Insomma, l’esile vita di Tafida si gioca su due fronti. Da un lato l’amore dei genitori pronti a portarla in Italia per farle avere le giuste cure e il necessario sostegno, supportati dalla disponibilità dei medici italiani e forti delle affermazioni di questi ultimi nelle quali si sottolinea che la bambina vive uno stato di semi-coscienza e non di morte cerebrale. Dall’altro le dichiarazioni, che risuonano già “familiari”, dei medici londinesi i quali dichiarano di agire nell’interesse della piccola quando esprimono la volontà di interrompere la ventilazione alla paziente.
Il ricorso per vedere riconosciuto il diritto dei genitori di Tafida di poter offrire alla loro figlia le migliori cure e attenzioni è stato presentato ieri al Tribunale di Londra, e la sentenza potrebbe arrivare tra non molto tempo. Che la Storia si ripete è un luogo comune, e molto spesso si dice che questo accade affinché certe cose non succedano più. Chissà se si può dire lo stesso quando a ripetersi sono alcune storie molto simili tra loro? Chissà se questo si dirà anche della storia della piccola Tafida.