
Scanzi vs Palmaroli, quel fascismo (giallo)rosso

17 Settembre 2020
Il noto giornalista, scrittore, blogger, influencer – che dir si voglia – Andrea Scanzi, nella giornata di ieri, sui suoi canali social, ha attaccato Federico Palmaroli, inventore e gestore della pagina satirica “Le più belle frasi di Osho”. Si legge nel post: “Conoscerete in molti Le più belle frasi di Osho. Tanti tra voi però non sanno chi si celi dietro quelle frasi e quella satira. Ve lo dico io. Federico Palmaroli. 47 anni, impiegato. Nato a Roma. Cresciuto a Monteverde. Tifoso della Lazio. Padre dirigente d’azienda, madre casalinga. Da giovane (lo ha raccontato lui stesso a Repubblica) vota prima per il Movimento Sociale e poi per la destra sociale”.
Scanzi, questa volta, è leggermente in ritardo, perché si sa da anni chi è Federico Palmaroli, che cosa fa, che cosa ha fatto e per chi ha votato. Comunque il punto della questione è un altro, perché Scanzi poi aggiunge: “C’è un ambito che deve essere libero, quello è la satira. Puoi essere di sinistra o di destra, ma NON PUOI partecipare a eventi elettorali. Non se fai satira. È secondo me neanche se sei giornalista (in questi giorni ho detto “no” a tutti gli inviti ricevuti per moderare eventi elettorali di sinistra e M5S). Altrimenti presti la satira al potere, qualsiasi potere, e questo fa di te un cortigiano”.
Palmaroli è inoltre accusato di fare vignette in esclusiva per Il Tempo “ovvero il giornale più marginale e caricaturale nella galassia del sovranismo de noantri”. Ancora, “sta facendo campagna elettorale per Fratelli d’Italia in Toscana (e magari non solo in Toscana). Partecipa proprio a eventi e cene elettorali (vedi foto 2 e 3) per i post-fascisti”.
In conclusione, “Palmaroli finge di fare satira, ma non è che un fiancheggiatore della destra. Null’altro che Istituto Luce 2.0.”.
Tuttavia, giusto per mostrare che l’intervento di Scanzi, questa volta, è un tantino fuori luogo basterebbe la risposta di Palmaroli: “Al nulla fosforescente Scanzi che mi accusa di aver partecipato a una cena elettorale di una parte politica che non è la sua (altrimenti je sarebbe annato bene), solo per fare il mio spettacolino di satira (tra l’altro per un’amica) ricordo che lo scorso anno partecipai, per lo stesso identico motivo, a Italia 5stelle a Napoli, così come in passato sono stato ospite di Feste dell’Unità ed eventi Arci”. Chiaro?
A questo punto viene da chiedersi come mai il nostro non abbia mai utilizzato la stessa veemenza e gli stessi argomenti contro Vauro o Gene Gnocchi che hanno preso parte ad eventi elettorali.
Nulla contro di loro. Così come nulla contro Scanzi che, anche se non partecipa ad eventi elettorali, non si può dire che non sia chiaramente schierato per una parte politica. Basta dare un’occhiata alle sue tribune Facebook per capire di cosa stiamo parlando. E anche questo non è un problema. Ci sta.
Però il nostro Scanzi deve stare attento. A furia di dare la caccia ai “fassisti” alla fine arriva ad adottarne – inconsapevolmente, per carità! – i metodi. Puntare il dito contro un comico solo con l’accusa di essere “fascista”, oltre a dare l’idea di non avere altro da fare, riecheggia un po’ le liste di proscrizione. Non certo un metodo liberale.
Eppure, in fin dei conti, non è colpa di Scanzi: la sinistra, in genere, quando è in difficoltà, ricaccia sempre fuori lo spettro fascista pur di attaccare l’avversario. Questo però non le fa onore. I temi cari alla sinistra e al giornalismo di sinistra ci sono e sono anche nobili. Riportarli in auge, una volta ogni tanto, non sarebbe male. Altrimenti dovremmo concludere che a i primi a non crederci più sono proprio i sinistri di casa nostra.