Di Maio guida la Farnesina, ultimo paradosso grillino

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Di Maio guida la Farnesina, ultimo paradosso grillino

Di Maio guida la Farnesina, ultimo paradosso grillino

04 Settembre 2019

Luigi Di Maio è il nuovo Ministero degli Esteri. La Farnesina in mano al capo politico del Movimento 5 Stelle, a colui che per mesi aveva detto di voler restare nel suo ruolo di ministro del Lavoro per vigilare sulla introduzione del reddito di cittadinanza, caposaldo grillino. E’ questo uno dei tanti aspetti paradossali delle seconde nozze del Movimento 5 Stelle. Sì, perchè il repentino divorzio della Lega ha cambiato radicalmente pelle al partito di Grillo, tanto che col subitaneo matrimonio col Pd ha deciso di rinunciare anche ad avere il proprio leader nel ruolo di garante massimo della promessa di ‘abolire la povertà’.
Quel reddito di cittadinanza che garantì un enorme consenso alle elezioni dello scorso anno al Movimento viene ora derubricato a una battaglia tra tante, a una pedina magari sacrificabile nella partita a scacchi dei prossimi mesi (o anni?) col Pd che già ha annunciato di volerlo cambiare e che infatti non l’ha inserito come punto inderogabile nei famosi 26 punti di Governo. Con buona pace di chi a quella promessa aveva creduto.
Così, anche se il ministero del Lavoro rimane nelle mani 5 Stelle con Nunzia Catalfo e Stefano Patuanelli, resta la giravolta di Di Maio che passa in poche settimane a dirigere il delicatissimo incarico di capo della Farnesina. Un incarico, al di là delle ironie del Pd renziano, che rappresenta davvero un cambio di approccio profondo e totale. Di Maio abbandonati per sempre i panni antieuropeisti che furono del Movimento delle origini, veste quelli istituzionali e diplomatici di cerniera tra l’Italia e l’Europa, il tutto con il beneplacito degli ex nemici ‘pidioti’, termine abusato dai grillini e che ora, ovviamente, è sparito dal vocabolario stellato.