Cosa direbbe il Sinodo se riguardasse Mission?

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Cosa direbbe il Sinodo se riguardasse Mission?

Cosa direbbe il Sinodo se riguardasse Mission?

10 Ottobre 2019

Caro Direttore,
la scorsa settimana e’ stato riproposto in TV il film Mission del 1986 e di nuovo grande e’ stata la commozione ed il coinvolgimento nella vicenda dei missionari gesuiti nella foresta pluviale tra Argentina, Brasile e Paraguay nel lontano 1752.

Come è noto il film racconta ( certamente in forma romanzata ) delle Missioni nelle quali i gesuiti avevano ospitato il popolo dei Guaranì, villaggi nei quali vengono accolti ed educati con i principi cristiani uscendo dalla spaventosa miseria spirituale e materiale della loro vita precedente  nella foresta.

Particolarmente toccante e’ il dialogo con i bambini che si rifiutano di abbandonare la Missione come loro imposto dai Portoghesi, decisi a non tornare nella foresta piena di incubi e di pericoli.

Mi sembra di capire che dopo due secoli e mezzo  l’utopia gesuita del 1700 sia stata completamente archiviata assieme all’ idea che le tribu’ della foresta possano uscire dal loro isolamento e dalla loro miseria materiale: e non parliamo dei canti religiosi che nel film si alzano da quei villaggi che oggi potrebbero essere confusi con volgare proselitismo.

Sinceramente devo dire che la commozione per quegli eroici gesuiti lascia il posto ad una sensazione di sconcerto davanti ad un Sinodo dell’ Amazzonia che sembra in qualche modo contestare il fervore con il quale nei secoli scorsi ( in Africa come in Asia come in America Latina ) la conversione dei cuori andava di pari passo con l’elevazione che il Cristianesimo portava alle condizioni morali, civili ed economiche di quei popoli.

Ricordo che i Longobardi, arrivati in Italia due secoli dopo la morte di Sant’Ambrogio e dopo la caduta dell’Impero Romano, erano considerati rozzi ed incivili persino dagli altri barbari: ma dalla loro conversione al cattolicesimo e’ nata e si e’ connotata la Lombardia, una delle Regioni italiane più socialmente ed economicamente avanzate, con una religiosità popolare forte e radicata.

I Cattolici dovranno chiedere scusa anche di questo?

 

Tratto da La Nuova Bussola Quotidiana