Domenica 6 ottobre si è svolta a Parigi la manifestazione popolare contro il disegno di legge sulla bioetica voluto dal governo di Emmanuel Macron.
Secondo gli organizzatori dell’evento, ventuno associazioni tra cui la Manif pour tous, sono scese in piazza a manifestare seicentomila persone, decretando così la riuscita dell’evento.
Una protesta questa che ricorda le accese manifestazioni del 2013 contro la legge Taubira che introdusse il matrimonio omosessuale in Francia.
I manifestanti promettono di continuare a dare battaglia e nuove date su future contestazioni sono state già programmate fino al 2020, anno in cui dovrebbe terminare l’iter di approvazione della legge. I punti della normativa maggiormente criticati sono l’estensione della procreazione medicalmente assistita (PMA) anche alle coppie di donne omosessuali e alle donne single, l’abbattimento delle tutele sugli embrioni umani nel campo della ricerca scientifica e lo sdoganamento dell’utero in affitto.
Su quest’ultimo tema poi sono intervenuti persino gruppi di femministe di sinistra scesi in piazza all’ultimo momento, dopo lo “shock” del voto di un emendamento che facilita il riconoscimento dei bambini nati all’estero tramite la pratica dell’utero in affitto e la sentenza della Corte di Cassazione che ha riconosciuto la figura del “genitore intenzionale”.
“Non andremo con la Manif pour tous, ma siamo qui per denunciare la mercificazione dell’umano”, ha affermato la storica e attivista femminista Marie-Jo Bonnet.
Una protesta trasversale quindi che ha visto scendere in piazza affianco alle associazioni famiglie, intellettuali e professionisti, soprattutto della classe medica. Diversi gli slogan scanditi, tra cui “La Medicina? Serve per curare” e “Liberté. Egalité. Paternité”, in riferimento in particolare al problema della cancellazione di fatto della figura paterna nell’impianto della legge.
Agnès Thill, la deputata esclusa dal partito di Emmanuel Macron LREM ( La République En Marche) , soprattutto per la sua opposizione alla “PMA per tutti”, è molto soddisfatta della manifestazione. “Non vi è alcun colore politico su questo tema” afferma. “Si tratta di una domanda filosofica e sono felice di marciare circondata da deputati di altre sensibilità politiche.”
“Questa manifestazione è un avvertimento per il governo”, ha rimarcato Ludivine de La Rochère, la presidente della Manif pour tous.
Bisognerà dunque vedere come reagirà il governo Macron dopo questo clamore popolare, se sarà aperto ad aprire un dialogo sulla controversa nuova legge sulla bioetica o se, come fece l’ex presidente Hollande ai tempi dell’approvazione della legge Taubira, ignorerà le manifestazioni di piazza. Intanto, il prossimo appuntamento di protesta è fissato per il 1 dicembre a Parigi.