Tra la fine degli anni 50 e gli anni 60 del secolo scorso un farmaco non testato sugli animali, il Talidomide, prescritto per disturbi della gravidanza, provocò gravissime malformazioni per migliaia di bambini nati senza braccia o senza gambe, o addirittura privi sia degli arti superiori ed inferiori.
Quando ero Ministro nel Governo Berlusconi feci incontrare il Presidente del Consiglio con Nadia Malavasi, Presidente della Associazione dei sopravvissuti a questa grave patologia, con storie straordinarie di coraggio, matrimoni felici con figli, qualificati percorsi di studio malgrado la necessità di essere comunque assistiti per determinate funzioni.
Provvedemmo allora per legge al riconoscimento di un indenizzo mensile per le persone colpite da questa patologia, fissando nel momento del ritiro del Talidomide dal commercio negli anni 60 il termine ultimo per la presentazione della domanda.
Non avevamo calcolato che in alcune aree del paese il farmaco era stato ancora messo in vendita, come ci fece notare una coraggiosa vittima del Talidomide, Argentina Romanelli, nata focomelica nel 1969.
Su sua sollecitazione il Parlamento, che non è vero che le sbaglia sempre tutte, approvo all’unanimità nel 2016 una norma che prevedeva l’estensione dei benefici anche ai nati in epoca posteriore da quella fissata dalla prima legge, purchè una commissione medica riconoscesse che la patologia era dovuta all’ uso del Talidomide.
C’è voluto più di un anno perchè la burocrazia ministeriale adottasse le Linee Guida per sostenere la visita medica ma purtroppo, questa venne finalmente effettuata nel 2019, sfociò in un diniego per una mala interpretazione delle linee guida e addirittura errori materiali nella compilazione del verbale.
Con l’aiuto di tanti parlamentari, dei Generali Salvatore Camporeale, Nicola Sebastiani, Luigi Lista e del Colonnello Emidio Marangoni, siamo riusciti finalmente ad ottenere una seconda visita medica presso la CMO di seconda istanza di Bari.
Nel frattempo ero riuscito ad ottenere una sentenza della Magistratura, su un caso analogo, che dava regione al ricorrente sul diritto al riconoscimento della patologia da Talidomide: sentenza che la parte pubblica rifiutava di trasmettermi accampando questioni di privacy, e che ho ottenuto risalendo agli avvocati della parte vincente, che me l’hanno immediatamente trasmessa, mentre incredibilmente l’Avvocatura di Stato si era costituita parte civile per conto del Ministero della Salute nella causa che Argentina aveva intentato nel frattempo per rivendicare i suoi diritti.
Finalmente questa mattina, 21 aprile 2021, Argentina Romanelli ha ricevuto dal Ministero della salute la comunicazione che in seguito al giudizio positivo di Bari, secondo quanto prevede la legge, ha diritto all’assegno di accompagnamento.
Grazie a tutti quelli che l’hanno aiutata e vergogna per quei piccoli burocrati che per anni, nel paese dei falsi invalidi, hanno messo i bastoni tra le ruote a chi invalido lo è stato palesemente sin dalla nascita.