In una conversazione del 5 maggio con il Corriere della Sera l’onorevole Alessandro Zan sostiene più volte, che la sua proposta di legge interviene soltanto quando c’è “istigazione all’odio e alla violenza”.
E’ una affermazione totalmente destituita di fondamento perchè l’art.4 della proposta, già approvato dalla Camera ed ora all’attenzione del Senato, fa salva la libera espressione di convincimenti ed opinioni “PURCHE’ NON IDONEE A DETERMINARE IL CONCRETO PERICOLO DI ATTI DISCRIMINATORI O VIOLENTI”.
Non vengono punite pertanto le opinioni che possono determinare istigazione all’odio ma quelle che possono determinare il pericolo di atti discriminatori, genericamente intesi, che è esattamente quanto denunciano gli oppositori di questo testo ideologico e liberticida.
E’ l’ennesima conferma che c’è in circolazione un tasso altissimo di odio soprattutto verso la onestà intellettuale di chi cerca di far notare, sulla base degli atti parlamentari, quello che c’è scritto davvero nella proposta ricordando il motto latino “verba volant, scripta manent”.