Sì di Veronesi all’Agenzia per la sicurezza nucleare

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Sì di Veronesi all’Agenzia per la sicurezza nucleare

15 Ottobre 2010

Umberto Veronesi ha accettato di presiedere l’Agenzia per la sicurezza del Nucleare, l’organo governativo che gestirà i passaggi per il rientro dell’Italia al nucleare.

E’ stato lo stesso senatore del Pd e oncologo a confermarlo in un’intervista a Mattino 5 con Maurizio Belpietro. ”E’ stata richiesta la mia disponibilita”’ ha spiegato ”io ci credo ed ho detto sì volentieri”.

Ecco le sue parole: "La ricerca scientifica in Italia è troppo poca e contiamo poco globalmente nel mercato scientifico mondiale. Tuttavia la nostra ricerca è di alta qualità. Nel senso che la produzione scientifica procapite, per persona, per ricercatore, è la più elevata nel mondo".

La nomina del presidente dell’Agenzia spetta direttamente al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, mentre dovranno indicare due commissari ciascuno il ministro dello Sviluppo Economico, Paolo Romani e quello dell’Ambiente, Stefania Prestigiacomo. La natura strettamente governativa dell’Agenzia, ed il fatto che il ritorno al nucleare sia una delle bandiere del programma dell’attuale maggioranza, ha invevitabilmente scatenato polemiche per la scelta di Veronesi di accettarne la guida.

L’oncologo è stato infatti eletto a Palazzo Madama nelle file del PD che è stato sempre contrario al programma che riporterà l’atomo in Italia. La richiesta è di dimettersi da palamentare, ma in realtà lo stesso Veronesi aveva annunciato in un’intervista un paio di mesi fa l’intenzione di lasciare il suo seggio al Senato in vista della nomina, ma finora non ha formalizzato la sua decisione.

Per questo i suoi ”colleghi” senatori del PD, Roberto Della Seta e Francesco Ferrante, oggi gli ricordano l’impegno: ”Non possiamo che augurargli buon lavoro e attendere che si dimetta quanto prima da parlamentare, come del resto nei mesi scorsi egli stesso aveva detto di voler fare”. Secondo Della Seta e Ferrante, Veronesi ”sta mettendo la sua straordinaria autorevolezza e la sua fama a servizio di un progetto, quello del ritorno al nucleare in Italia, che si rivelera’ una pericolosa avventura e che finira’ nel nulla”.