I giornaloni strillano, May cerca seggi ma per il Regno Unito non è un disastro
09 Giugno 2017
di Daniela Coli
Sono davvero un disastro i risultati delle elezioni del Regno Unito? Lo strillano tutti i nostri giornaloni che non hanno perdonato la Brexit alla perfida Albione. Richard Later, dell’Agence France Press, twitta: “Italians are calling Britain ‘ungovernable’. It must be bad!” e ottiene risposte come : “Oh, gli italiani hanno avuto 75 governi in 70 anni!”.
Davvero Theresa May ha chiesto le elezioni per approfittare della brexit e annientare il Labour? La maggiore preoccupazione dei brexiter era la richiesta di un secondo referendum dello Scottish National Party e una possibile secessione della Scozia. Le elezioni di giovedì 8 giugno sono certamente un disastro per il partito di Nicola Sturgeon, perde il seggio perfino Alex Salmond, uno dei leader più importanti del SNP. Il secondo referendum sull’indipendenza scozzese esce morto dalle urne: la Scozia ha votato tory e labour.
Questo è senz’altro un successo per Brexit e uno scacco per chi tifava per il Regno Disunito e la Scozia in Ue. Il Regno Unito è tornato al bipolarismo. I laburisti di Jeremy Corbyn hanno conquistato 261 seggi, un risultato insperabile per la sinistra fino a qualche mese fa. Corbyn si è sempre battuto contro l’austerity della Merkel e contro le politiche del Fondo Monetario, ha condotto una campagna antibrexit molto timida come leader del Remain, aveva votato no nel referendum del 1975 vinto allora dai favorevoli all’Ue, e ha sempre criticato le brutali politiche imposte da Bruxelles alla Grecia. Inutile pensare che Corbyn aiuterà a riportare il Regno Unito in Europa, come avverte Wolfgang Münchau su Eurointelligence, perché al leader Labour non passa neppure per la mente di indire un referendum antibrexit.
Corbyn, una specie di Bernie Sanders, ha raccolto tanti voti di pensionati, studenti, precari, perché si oppone al ridimensionamento del welfare per i britannici. Theresa May non è stata molto appoggiata dai media, perfino lo “Spectator”, periodico della destra inglese l’ha sbertucciata. Ha raccolto 318 seggi, non ha la maggioranza richiesta per formare un governo, ma può allearsi con gli unionisti nordirlandesi del Dup. Theresa May potrebbe essere sostituita da Boris Johnson per chi l’accusa di avere portato i tory al disastro, ma Corbyn non è certo un antibrexiter, ha scandalizzato molti giornaloni italiani per aver votato per il sì in parlamento all’articolo 50 per attivare l’uscita del Regno Unito dall’Europa.
La May non avrà raggiunto l’obbiettivo di una maggioranza più ampia, ma il Regno Disunito è ormai un miraggio per quanti hanno augurato disastri di ogni tipo alla perfida Albione. Tutto sommato, un risultato quasi machiavellico.