Migranti, Ue: servono più rimpatri. E muso duro contro il gruppo Visegràd

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Migranti, Ue: servono più rimpatri. E muso duro contro il gruppo Visegràd

02 Marzo 2017

La Commissione europea avvisa gli Stati dell’Unione e li invita a rispettare le regole sulla redistribuzione dei migranti che provengono dall’Italia e dalla Grecia. La presa di posizione della Commissione di fatto segnala come gli accordi presi dai Paesi dell’Ue a 28 non siano stati rispettati, ma soprattutto che si trattava di accordi fatti un tantino male.

L’esecutivo di Bruxelles ha presentato oggi tre rapporti sui progressi effettuati dalle diverse politiche Ue di gestione dei migranti, ammonendo che “non esiterà” ad avviare procedure di infrazione contro i Paesi che rifiutano di accogliere i migranti provenienti da Italia e Grecia, precisando che sono circa 13.500 i richiedenti asilo che sono stati “ricollocati” finora (di cui circa 9.600 dalla Grecia), a fronte del piano adottato nel settembre 2015, che prevede di ricollocarne 160.000 in due anni. Se gli Stati membri “non intensificheranno presto le proprie procedure di ricollocamento”, la Commissione “non esiterà a ricorrere ai poteri che le sono riconosciuti dai trattati”, ha detto la Commissione. Il muso duro è soprattutto contro Ungheria, Austria e Polonia che “si rifiutano di partecipare al programma”.

Lo schema prevede la redistribuzione, entro il settembre di quest’anno, di 160mila rifugiati da Italia e Grecia; finora ne sono stati ricollocati soltanto 13.546, di cui 3.936 dalla Italia e 9.610 dalla Grecia. Neanche i paesi più “accoglienti”, come Francia e Germania, si sono avvicinati ai numeri previsti dal meccanismo. 

Secondo le stime della Commissione, in Europa, inoltre, sarebbe presente un milione di migranti irregolari da rimpatriare verso i paesi di origine o transito. “La stima è basata sul numero di arrivi, circa 2 milioni, e il tasso di riconoscimento delle richieste di asilo che è attorno al 50%” ha spiegato una fonte europea. Il paese che dovrebbe realizzare il maggior numero di rimpatri è la Germania.

Poi la Commissione ha anche parlato più appronditamente dei flussi di migranti nel Mediterraneo. “L’Italia e la Grecia restano sotto pressione”, ha sottolineato il commissario Ue per gli Affari interni e l’immigrazione, Dimitris Avramopoulos. E ha richiamato, così, i paesi a completare lo schema di ricollocamento di 160 mila profughi da Italia e Grecia. “Gli impegni devono essere rispettati entro settembre e ci aspettiamo che i paesi intensifichino gli sforzi ma se non lo faranno – ha avvisato – la Commissione non esiterà a usare i suoi poteri fissati dai trattati”.