Siria, Trump manda i Marines per conquistare la roccaforte Isis di Raqqa e Putin lo appoggia
09 Marzo 2017
Trump vuole accelerare i tempi nella lotta contro lo Stato Islamico. Ecco perché a Raqqa sono arrivati i Marines per sferrare “nelle prossime settimane” l’attacco decisivo alla capitale siriana del Califfato. A riportare la notizia sarebbero fonti vicine alla Cnn e al Washington post.
“Si tratta di circa 400 uomini, tra marines e rangers, impiegati a titolo temporaneo” ha dichiarato il colonnello John Dorrian, portavoce del Operation Inherent Resolve (Oir), come è battezzata l’operazione militare a guida Usa contro l’Isis, che ha anche precisato che le “forze aggiuntive” opereranno in coordinamento con gli alleati siriani della Coalizione – le Forze Democratiche Siriane (Sdf, che includono i curdi dell’Ypg) e la Coalizione Arabo Siriana – e “non saranno schierate sulla linea del fronte”.
I reparti sono dotati di artiglieria pesante, come quelli dispiegati a Sud di Mosul, a Makhmour, nelle fasi preliminari dell’offensiva sulla roccaforte dell’Isis in Iraq. L’artiglieria, probabilmente pezzi da 155 millimetri, servirà a distruggere le postazioni fortificate degli islamisti nel perimetro esterno di Raqqa, in modo da consentire alle forze curdo-arabe (Sdf), di avanzare verso il centro.
Insomma, l’impiego dei Marines è il primo segno del piano “più muscolare” e diretto voluto dall’Amministrazione Trump che sa bene che prendere Raqqa significa dare un duro colpo alle milizie del Califfato. Non solo. Ma il fatto che verso la capitale Isis si stiano dirigendo anche le forze governative siriane, appoggiate da reparti speciali russi, dimostra l’interesse di Mosca nell’avviare una prima fase di collaborazione con Washington in territorio siriano.