Pakistan, condannato a morte per blasfemia su Facebook
12 Giugno 2017
di Redazione
Per la prima volta in Pakistan arriva una sentenza di morte per blasfemia in seguito ad un post su Facebook e che quindi coinvolge i social media. Il giudice Shabbir Ahmad Awan ha emesso il suo verdetto e ha condannato Taimoow Raza, 30 anni, a morte per aver insultato il profeta Maometto.
Le leggi in Pakistan sulla blasfemia sono inequivocabili: chiunque accusato di aver insultato Dio, l’Islam o altre personalità religiose può essere condannato a morte. Secondo quanto riportato da un ultimo rapporto in materia, lo scorso anno 15 persone sono state sopposte alla medesima condanna.
La colpa di Raza è stata aver avuto una discussione su Facebook in relazione all’Islam con una persona: il trentenne appartiene alla comunità sciita di minoranza e in tribunale è stato accusato di diffondere “Incitamento all’odio” con la setta Deobani, che aderisce a una scuola rigorosa dell’islam sunnita. I legali del giovane hanno presentato ricorso, ma sappiamo come vanno a finire storie del genere. In un paese come il Paksitan non sono rari neanche i casi di brutali linciaggi di persone sospettate di aver fatto affermazioni blasfeme.