Iraq/2: vittime civili in calo a settembre
01 Ottobre 2007
di redazione
Le vittime civili causate dalle violenze
in atto in Iraq sono calate del 50% in settembre rispetto al mese precedente,
toccando il livello minimo dell’anno. Lo rivelano dati governativi resi noti
oggi.
Le informazioni fornite dai ministeri
della Salute, dell’Interno e della Difesa mostrano che 884 civili sono stati
uccisi in settembre, rispetto ai 1.773 di agosto. Altri 850 sono stati feriti,
dicono i dati, ben al di sotto dei 1.559 del mese precedente.
Il bilancio dei morti tra i civili è anche
il più basso da quando Washington ha inviato in territorio iracheno altre
30.000 truppe in un massiccio sforzo per la sicurezza teso a reprimere i
ribelli di al Qaeda, i militanti arabi sunniti e le milizie sciite sparse per
il Paese.
I militari statunitensi hanno detto ieri
che le violenze nel corso del Ramadan, il mese sacro per i musulmani, sono
calate del 38% rispetto allo scorso anno, soprattutto a causa dell’aumento
delle truppe e di un cambiamento di strategia che ha comportato l’uscita dei
soldati dalle basi e la creazione di agili avamposti.
I dati pubblicati dal governo mostrano
anche che 78 membri delle forze di sicurezza irachene sono stati uccisi in
settembre, leggermente in calo rispetto agli 87 di agosto. Trecentosessantasei
i militanti che hanno perso la vita, 106 in meno dal mese precedente, mentre il
numero dei detenuti è sceso di un quarto.
Anche il bilancio dei morti fra le truppe
Usa in Iraq ha toccato in settembre il minimo dell’anno, con 62 militari uccisi
secondo il sito web icasualties.org. Si tratta della cifra più bassa dal luglio
dello scorso anno, quando morirono 43 soldati americani.