Panico e feriti a Londra per esplosione nella metro, il quinto attacco del terrorismo in Gran Bretagna nel 2017

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Panico e feriti a Londra per esplosione nella metro, il quinto attacco del terrorismo in Gran Bretagna nel 2017

15 Settembre 2017

Fino ad ora sono 22 le persone rimaste ferite, non in modo grave, nell’attentato di oggi alla metropolitana di Londra. “Un ordigno improvvisato”, collocato in una busta di plastica, secondo la polizia inglese, che avrebbe potuto provocare un’altra strage, come avvenne nel 2005, quando una serie di attacchi sferrati da cellule islamiste contro treni e autobus nella capitale inglese provocarono 56 morti e oltre 700 feriti. Intanto la sicurezza inglese smentisce la notizia per cui ci sarebbe “un secondo ordigno” e “un uomo armato di coltelli” in fuga, come aveva detto alla stampa un poliziotto presente sul luogo degli attacchi, la stazione della metro di di Parsons Green.

Scotland Yard fa sapere invece che sono stati rafforzati i controlli su tutta la rete di trasporti cittadina. Il capo di Scotland Yard non ha smentito né confermato che ci siano stati arresti in relazione all’attacco. Quel che è certo è che si tratta ancora una volta di terrorismo. Lo dicono le forze della sicurezza inglese, ma lo dicono anche il sindaco di Londra Khan e il leader della opposizione laburista Corbyn, mentre il premier Theresa May riunisce il COBRA, il comitato per la sicurezza nazionale. Nessuno però conferma che la matrice dell’atto terroristico sia islamista.

Gli esperti sottolineano che non non c’è ancora una rivendicazione dello stato islamico. “Questo non sembra un esplosivo di alto livello dell’Isis,” ha detto a Sky News un esperto di antiterrorismo, il maggiore Chip Chapman, “o se lo era “è decisamente fallito, il booster o il detonatore non sono esplosi”. Notizie dell’ultim’ora riferiscono che c’era un timer collegato all’ordigno artigianale che ha provocato l’esplosione. Il corrispondente di Sky News ha commentato le fonti di polizia spiegando che “chiunque abbia piazzato la bomba sul vagone non era presente al momento” dell’esplosione.

La bomba ha sprigionato una “palla di fuoco” su un vagone della metropolitana, scatenando il panico tra i pendolari che stamani affollavano il treno, e provocando bruciature al viso e ai capelli a molti di loro. Su Twitter circolano immagini di un secchio bianco in fiamme, accanto alla porta del vagone della metro, da cui sembrerebbero uscire fili e contatti elettrici. Scotland Yard non commenta neppure le parole del presidente americano Donald Trump che ha scritto su Twitter, “un altro attacco a Londra da parte di un terrorista perdente”. “I terroristi ‘sfigati’ vanno affrontati in un modo molto più duro”.

“Internet,” ha detto Trump, “è il loro principale strumento di reclutamento, che dobbiamo tagliare e usare meglio”. Potrebbe trattarsi quindi di un attentatore inesperto che è stato indottrinato dagli islamisti via web? Fatto sta che è meglio non tirare un sospiro di sollievo per come è andato a finire l’attacco di oggi.. E’ vero, non ci sono morti a Londra, città che sta pagando a carissimo presso la guerra dichiarata dai fascisti islamici contro l’Occidente, ma in attesa di avere informazioni sull’attentatore vale la pena ricordare che la guerra continua e che anche le scene di panico che abbiamo visto oggi contribuiscono a minare certezze e sicurezze della popolazione inglese.

La sicurezza di tutte quelle persone innocenti che andando a lavoro o che uscite di casa e trovandosi per caso in quel vagone hanno rischiato seriamente di perdere la vita. Un po’ come accadde, in maniera tragica, l’11 Settembre, la madre di tutti gli attacchi islamisti che quest’anno è stato commemorato in sordina. In fondo è questo il primo obiettivo dei terroristi: farci vivere nella paura, oltre che, per inciso, far perdere palate di soldi alla City londinese. “Non ci sconfiggeranno”; ha detto il sindaco di Londra. Non cambieranno il nostro modo di vivere, ha aggiunto il primo cittadino.

Frase che abbiamo sentito ripetere tante volte dopo gli ultimi attacchi in Europa. Ma dopo cinque attacchi nella capitale inglese dall’inizio dell’anno, tutti della stessa matrice, per un totale di oltre trenta morti e circa duecento feriti, forse sarebbe il caso – nel momento in cui si avrà la certezza sugli autori dell’attacco di oggi – che il laburista Khan aggiunga alla parola terrorismo l’aggettivo “islamico”.