Col PdL il Cav. dà l’avvio ad una nuova stagione della politica italiana

Banner Occidentale
Banner Occidentale
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Col PdL il Cav. dà l’avvio ad una nuova stagione della politica italiana

12 Febbraio 2008

La crisi politica sfociata nella fine
irreversibile del Governo Prodi sembrava aver prodotto l’esito, studiato,
oramai da mesi, a tavolino dai nanetti. A nessuno sfugge che lo scioglimento
delle Camere gridato a gran voce da quasi tutte le micro formazioni politiche
aveva ben altro intento rispetto alle convincenti motivazioni dei partiti del
centro destra di chiedere che il nuovo governo venisse legittimato pienamente
dal voto popolare. Questa mossa astuta di voler ad ogni costo anticipare la
fine della legislatura non aveva a cuore il “bene del Paese” ma solo il chiaro
obiettivo di evitare il referendum sulla legge elettorale e tornare
immediatamente a votare con una legge che consentisse ai partiti personali di
approdare in Parlamento, dopo aver raccolto percentuali da prefisso telefonico.
Ma come si sa spesso il diavolo fa solo le pentole…

E l’ingnegnosa  strategia dei partitini comincia subito a
vacillare con la dichiarazione di Veltroni di voler correre da solo. Così i
nanetti si avvicinano pericolosamente al centro destra sperando, ancora una
volta, di poter determinare il destino della prossima legislatura, magari con
ricatti e rivendicazioni per tener in mano il futuro esecutivo. La mossa
geniale di Berlusconi e Fini di creare un partito nuovo, abbandonando i vecchi
simboli e lasciando alle spalle le tradizionali formazioni della Cdl, ha mutato
completamente il quadro.

La svolta maggioritaria e bipartitica,
che il Partito del Popolo delle libertà oggi imprime al sistema politico,
traduce il desiderio dell’elettorato moderato, pronto da tempo al “grande passo”
e dà un segnale di rinnovamento forte alla politica italiana. Anche la scelta
di porre una netta alternativa all’Udc di Casini è un atto di coraggio, che
segna la misura di una vera leadership. Forse ha ragione chi convintamene ha sostenuto
come sia più importante cambiare la cultura politica, la mentalità di un paese,
che le sue formule elettorali. La classe dirigente del centro destra, non per
necessità propagandistico-elettorali ma per senso di responsabilità, ha
saputo interpretare il messaggio lanciato a gran voce dai referendari. A questo
punto, poco importa se a traghettare l’Italia verso una nuova ed insperata
stagione politica sia proprio, ironia della sorte, il bistrattato porcellum!