Dj Fabo, il Gip: Cappato deve essere processato per aiuto al suicidio

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Dj Fabo, il Gip: Cappato deve essere processato per aiuto al suicidio

11 Luglio 2017

Marco Cappato “va processato per l’aiuto al suicidio” di Dj Fabo. Il gip di Milano, Luigi Gargiulo, ha deciso così, ribaltando le conclusioni della procura che, oltre a chiedere l’archiviazione, aveva sollecitato anche un intervento della Corte Costituzionale per meglio capire se la scelta di archiviare fosse in linea con i nostri principi costituenti. Ma non è tutto qui. Ad aggravare, infatti, la posizione dell’esponente Radicale c’è che il gip, oltre all’aiuto al suicidio, vuole che Cappato risponda anche del “rafforzamento al suicidio“. Nelle 31 pagine di motivazione, infatti, Gargiulo sostiene che Cappato abbia “spinto” Dj Fabo verso la “dolce morte” in una clinica Svizzera. Con queste imputazioni, il politico milanese rischia così un processo davanti alla Corte d’assiste. I pm, Siciliano e Arduini, hanno dieci giorni di tempo per chiudere l’inchiesta.

Al termine di un’indagine nata dall’autodenuncia dello stesso Cappato, i pm Tiziana Siciliano e Sara Arduini avevano chiesto l’archiviazione. Per l’accusa “il principio della dignità umana impone l’attribuzione a Fabiano Antoniani, e in conseguenza a tutti gli individui che si trovano nelle medesime condizioni, di un vero e proprio diritto al suicidio“. Una considerazione non accolta dal giudice per le indagine preliminari, che aveva respinto la richiesta e fissato per giovedì 6 luglio un’udienza per discutere la questione. Tanto la Procura, quanto la difesa di Cappato avevano chiesto al giudice di valutare anche la possibilità di trasmissione alla Consulta gli atti per sollevare la questione di legittimità costituzionale dell’articolo 580 del codice penale, quello che punisce chiunque agevoli “in qualsiasi modo” il suicidio. Una norma che non terrebbe conto di casi particolari come quello del dj milanese. Secondo loro.

Il commento di Cappato è stato perentorio: niente pare smuovere l’esponente Radicale dalla sua battaglia rivoluzionaria. “Nel frattempo, l’azione di disobbedienza civile che portiamo avanti dal sito soseutanasia.it prosegue, fino a quando il Parlamento non avrà avuto il coraggio di decidere sulla nostra proposta di legge di iniziativa popolare depositata ormai quattro anni fa. Purtroppo, devo constatare che persino sul testamento biologico la politica ufficiale è incapace di assumersi le proprie responsabilità”.