Sugli immigrati il Governo è alla canna del gas

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Sugli immigrati il Governo è alla canna del gas

19 Luglio 2017

“Opzione nucleare”, così la stampa inglese descrive l’ultima ipotesi fatta dal governo italiano per spingere i riottosi partner europei a condividere la gestione dei flussi migratori: il rilascio di visti temporanei per dare ai migranti l’opportunità di spostarsi nei Paesi Ue, aggirando i regolamenti di Dublino che legano la loro permanenza nel Paese di arrivo. Il governo potrebbe ricorrere a una direttiva Ue del 2001, passata ai tempi della crisi balcanica, e riutilizzata nel 2011 durante il governo Berlusconi. Siamo davanti a scenari epocali che possono richiedere anche soluzioni estreme come questa, ma il problema non sono gli strumenti bensì il deficit politico che sta dietro quella gestione. Il governatore della Lombardia, Maroni, all’epoca ministro dell’interno nel governo Berlusconi, i visti li utilizzò e non scarta l’ipotesi a priori, ma sottolinea che a differenza di allora l’esecutivo attuale non intende dichiarare lo stato di emergenza, né, al momento, si riescono a identificare i migranti sparpagliati sui territori. 

Il fenomeno migratorio va governato e il centrodestra a suo tempo lo fece. E’ vero che all’epoca i flussi non erano così imponenti ma le soluzioni furono pragmatiche, utili a risolvere problematiche contingenti, come quella delle “badanti” provenienti dall’Europa orientale; scelte fatte pensando anche alla sostenibilità del nostro welfare e con misure utili alle famiglie come l’assegno di accompagnamento. All’epoca, il centrodestra veniva dipinto in modo ostile come “xenofobo”, adesso, se la protezione temporanea la invocano i renziani magari aggiungendo che i migranti bisogna “aiutarli a casa loro”, come ha detto il segretario del Pd, nessuno sui giornaloni si scandalizza. Ma il problema è appunto la mancanza di una politica migratoria nell’era del renzismo, a meno di non voler considerare tale il mantra dell’accoglienza. L’accoglienza, però, da sola, non basta a gestire queste migrazioni. 

Le partenze dalla Libia si sono incrementate, altre duecentomila persone aspettano di farlo, ed è aumentato il numero dei morti nel Mediterraneo nonostante le tante e generose operazioni di salvataggio, come denunciano le organizzazioni umanitarie. La sinistra renziana, ha detto Emma Bonino, ha sottoscritto accordi con Bruxelles per prendersi i migranti, in cambio, aggiungiamo noi, di un giro di “flessibilità” sui conti pubblici, secondo la formula ‘migranti in cambio di debito’, ma adesso quegli accordi l’Italia li vorrebbe far saltare. Le Ong hanno fatto i loro interessi, il sistema dei centri di accoglienza ha generato forme di neo-clientelismo, i costi per la nostra Marina Militare si sono gonfiati. Sulla questione piombava intanto la cappa del politicamente corretto, i migranti sono diventati tutti “rifugiati”, la ex sindaco di Lampedusa è stata evocata come un eroe persino da Bono degli U2, ma non è stata rieletta dai suoi concittadini.  

Durante il renzismo si è radicato un sistema di speculazione “poetica” oltre che economica sull’immigrazione, dagli esiti imprevedibili e che potrebbero sul lungo periodo diventare sempre più drammatici. Bill Gates, non uno qualunque, ha detto che stiamo svuotando l’Africa delle sue energie migliori.

Il governo Gentiloni, intanto, sull’immigrazione è alla canna del gas. Per far recepire la direttiva sui permessi temporanei serve una maggioranza di 14 Paesi su 27 e, considerando l’isolamento attuale dell’Italia in Europa, bisogna sperare che il governo chiuda degli accordi con singoli Stati della Ue per ottenere una applicazione immediata della direttiva. Speriamo solo che non si tratti di nuovi accordi capestro come quelli segnalati dalla Bonino. I negoziati dell’Italia con la Ue sull’immigrazione vanno avanti da due anni e non abbiamo ancora ottenuto nulla. Il governo chiede agli italiani di essere calmi e pazienti, ma nel messinese un sindaco usa la sua macchina per impedire che un gruppo di minori non accompagnati venga sistemato dalla prefettura in un ex hotel – inagibile, senza luce e dove non veniva più pagata l’acqua. Su Facebook lo hanno insultato dandogli del razzista.