Ius soli, Gaetano Quagliariello: “legge in discussione si fonda su ideologia astratta”
25 Agosto 2017
di Redazione
“L’immigrazione non è più stanziale: chi arriva in un posto non è più destinato a rimanervi tutta la vita. E la cittadinanza è un diritto personalissimo che non può essere delegato neppure al proprio parente più prossimo. Ogni discussione non demagogica sullo ius soli dovrebbe partire da questa duplice premessa”. Lo dice il senatore Gaetano Quagliariello presentando la posizione di “Idea – Popolo e Libertà” in tema di ius soli contenuta in un documento del partito. “Premessa ancora più vera – osserva – qualora si consideri il dramma degli immigrati di seconda e terza generazione, così come si è presentato nelle nazioni dove il fenomeno ha storia più lunga: ragazzi che hanno rigettato la scelta dei padri e preteso di essere artefici del proprio destino decidendo liberamente se aderire o meno ai valori e alle leggi della comunità dove sono nati, di quella dei loro avi o di un altrove”.
“Oggi in Italia – afferma Quagliariello – i diritti di un minore figlio di immigrato sono identici a quelli di un minore figlio di italiano. Per questo dovrebbe essere ancora più facile convenire che il diritto alla cittadinanza maturi quando concorrono determinate circostanze ma debba essere richiesto dall’interessato con atto libero di adesione ai principi e alle leggi della nostra comunità. Di tutto ciò – si legge nel documento di “Idea” – la legge sullo ius soli attualmente in discussione al Senato, invece, non tiene minimamente conto, ragion per cui, ove si arrivasse a discuterla, il nostro voto non potrà che essere contrario. Essa si fonda su una ideologia astratta che tende ad alimentare la falsa distinzione tra quanti sarebbero favorevoli ai diritti dei bambini nati in Italia e chi, invece, si sarebbe chiuso in una visione preconcetta e xenofoba. E’ questa una rappresentazione mistificatoria e falsa che nasconde l’incomprensione delle caratteristiche assunte dal fenomeno migratorio nel Ventunesimo secolo e ignora il diritto all’identità: diritto che dovrebbe invece essere difeso – conclude – soprattutto da chi ha a cuore i valori del cristianesimo e, tra questi, quello della centralità della persona”.