Due milioni in piazza per la famiglia. Ma la stampa italiana fa finta di nulla
31 Dicembre 2007
Alla manifestazione tenutasi in
piazza Colòn a Madrid più di due milioni di spagnoli hanno manifestato in
favore della famiglia. Ma la stampa italiana ha preferito tacere.
Nell’occasione della solennità
liturgica della Sacra Famiglia, la Chiesa spagnola ha infatti inteso dare luogo ad una grande
manifestazione in favore della famiglia “cristiana”.
L’iniziativa nasce dai movimenti
e dalle cosiddette “nuove realtà ecclesiali” e mira a sottolineare la
imperitura verità dell’insegnamento della Chiesa sulla famiglia e la gioia di
vivere all’interno di una famiglia cristiana. Una gioia vissuta semplicemente,
nelle quotidiane dimostrazioni di affetto che animano le famiglie, nelle
gioiose rinunce e affermazioni che famiglia cristiana richiede.
Per l’occasione è stato
installato un palco scenico di 42
metri largo per 13 di profondità e 4,2 metri d’altezza, dal
quale s’innalzava un gran Crocifisso di 15 m d’altezza.
Sua Santità Benedetto XVI ha
indirizzato i saluti in lingua spagnola ai milioni di intervenuti, nel corso
del consueto Angelus domenicale, trasmesso Piazza Colon in diretta
attraverso i maxischermi (uno dei quali, di 24 metri quadrati,
collocato sul palco) e ha rimarcato l’importanza di “lavorare per l’essere
umano”.
Presenti anche i Cardinali e i
Vescovi di Spagna, tanti sacerdoti e innumerevoli persone comuni, laici, di
tutte le estrazioni sociali, professioni, provenienze. Ricordate il Family Day?
La memoria dell’italiano è assai
corta e la sedicente “buona stampa” ben si guarda dal ridestarla su argomenti
tanto poco politically correct…meglio
parlare degli emendamenti sull’omofobia che dei veri bisogni della famiglia.
Quest’anno, la Chiesa Spagnola
festeggiava anche il XXV anniversario della visita di Giovanni Paolo II in
quella Terra. Il Servo di Dio, nella Messa che celebrò a Madrid il 2 novembre
del 1982, disse, rivolgendosi agli sposi: “Siete chiamati a vivere davanti agli
altri la pienezza interiore della vostra unione fedele e perseverante, anche di
fronte a norme legali che possano andare in altra direzione. Così contribuirete
al bene dell’istituzione familiare; e darete prova – contrariamente a ciò che
si può pensare – che l’uomo e la donna hanno la capacità di donarsi per sempre;
senza che il vero concetto di libertà impedisca la donazione volontaria e
perenne”.
In quell’occasione, in venerato
Papa parlava anche della difesa della vita, del significato trascendente
dell’amore coniugale, del diritto insopprimibile ed ineludibile dei genitori di
educare i propri figli secondo le proprie convinzioni.
Le famiglie cristiane spagnole,
dunque, hanno dato un nuovo segno tangibile della preoccupazione derivante dal
drammatico quadro legislativo che il governo Zapatero sta ponendo a detrimento
dell’istituzione familiare: il “matrimonio” tra omosessuali (i lettori scusino
l’ossimoro); il cosiddetto divorzio “express” che, in 6 mesi, pare aver
fulminato ben 90 mila famiglie; l’aumento dei divorzi del 75%; per non parlare
poi dei contenuti della cosiddetta educazione alla cittadinanza.
Mentre il laicismo imperante
condanna la nostra cultura all’orfanità morale e spirituale, la famiglia
cristiana si presenta come la grande speranza di fronte a tanto disorientamento
morale, come balsamo per sanare tante ferite e carenze affettive.