A Bari la protesta dei 3000 ‘Gilet Arancioni’: “Il Governo ha abbandonato gli agricoltori”

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A Bari la protesta dei 3000 ‘Gilet Arancioni’: “Il Governo ha abbandonato gli agricoltori”

07 Gennaio 2019

Ebbene sì, anche l’Italia ha i suoi “gilet”. Non gialli ma arancioni e sono praticamente tutti pugliesi. Si sono radunati oggi in piazza prefettura, a Bari, per protestare contro Governo e Regione, chiedendo “il riconoscimento dello stato di calamità dopo le gelate di febbraio 2018, interventi mirati e decisi contro la Xylella, seguendo la scienza e non i santoni, e lo sblocco delle risorse del Programma di sviluppo rurale (Psr)”. Sono oltre 3.000 gli agricoltori e olivicoltori che hanno partecipato alla manifestazione.

Accanto ai Gilet Arancioni, coordinamento che raggruppa le organizzazioni Agci, Associazione frantoiani di Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola, Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi agricoltori, scendono in piazza i sindacati dei lavoratori (Cgil, Cisl e Uil), l’Anci, l’Ordine degli agronomi, il Collegio regionale dei periti agrari e rappresentanti di alcune forze politiche. I trattori si sono schiererati in parte in piazza Prefettura, circa 60, e gli altri sul lungomare fin sotto la sede della Regione. Il governatore pugliese Michele Emiliano riceverà una delegazione degli agricoltori oggi pomeriggio, alla Regione. 

La protesta, dunque, è più che legittima. Ricordiamo che gli agricoltori pugliesi devono ancora fare i conti con gli oltre 90.000 ettari danneggiati nell’areale delle province di Bari, Barletta-Andria-Trani e Foggia per danni stimati intorno a un miliardo di euro, suddiviso tra produzione olivicola non raccolta ed indotto dopo gli eventi atmosferici che si sono abbattuti sulla Puglia tra febbraio e marzo 2018. Dunque non proprio due spiccioli di cui, per ora, non si vede nemmeno l’ombra. 

Sulla vicenda è intervenuto anche il senatore di IDeA Gaetano Quagliariello: “A tempo debito abbiamo ripetutamente segnalato una situazione insostenibile per gli agricoltori pugliesi, facendo presente che le calamità naturali e climatiche sono tutte meritevoli della stessa attenzione, indipendentemente dall’area geografica in cui si verificano. Lo abbiamo fatto con iniziative legislative, interrogazioni, emendamenti. La verità – prosegue il leader di IDeA – è che per fronteggiare questa situazione non sono state stanziate adeguate risorse perché è stato ritenuto prioritario impiegare i soldi pubblici per altre iniziative, come il reddito di cittadinanza. Tutto ciò aggraverà il divario tra le aree interne e la costa, accomunando nel loro destino le zone agricole e quelle appenniniche. Per quanto riguarda dunque la manifestazione degli agricoltori pugliesi, di cui rispettiamo l’assoluta autonomia, vorremmo sommessamente consigliare ai politici pugliesi delle forze di governo, anziché spendersi in parole di solidarietà, di sollecitare l’esecutivo affinché passi da una colpevole inazione a fatti concreti”. Di qui il grido degli agricoltori pugliesi: “Fate qualcosa e presto”.