A Bruxelles si discute la petizione di Federconsumatori contro il caro assicurazioni
20 Dicembre 2011
di Anna Bruno*
Stipulare una polizza di responsabilità civile per la propria auto o ciclomotore rappresenta un esborso oramai non più sostenibile per i cittadini del mezzogiorno, basti pensare che talvolta il costo può addirittura superare il valore stesso del mezzo assicurato. I dati Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo) e Istat confermano l’assurdo scenario registrando un incremento medio tariffario per il 2011 del 12 per cento. La situazione in Campania è decisamente allarmante: da una comparazione con le regioni settentrionali si riscontra che, a parità di garanzia assicurativa, il cittadino napoletano versa un premio anche tre volte superiore alla media.
Più di 70 mila cittadini meridionali hanno deciso così di mobilitarsi sottoscrivendo la petizione lanciata da Federconsumatori Campania, la numero 0799/2011, presentata in sede europea al presidente della commissione petizioni, l’europarlamentare Pdl Erminia Mazzoni. Si tratta di una denuncia che intende far luce sulla questione chiedendo risposte concrete e dettagliate sui motivi che stanno alla base dell’atteggiamento delle compagnie assicurative. Proprio oggi si discuterà in commissione la richiesta di intervento per l’abolizione della discriminazione tariffaria (dopo 3 interrogazioni parlamentari, tra cui una dell’eurodeputato Andrea Cozzolino). Da questo incontro potrebbe partire la richiesta di messa in mora all’Antitrust italiano, e di conseguenza un intervento tempestivo di quest’ultimo. Il coro di no da 4 regioni: da Puglia, Calabria e Sicilia arrivano 20 mila firme, solo a Napoli e provincia ne sono state raccolte 53 mila, per un totale di 73 mila sottoscrizioni.
A tre cittadine che con l’associazione hanno condiviso la lotta, il compito di spiegare gli elementi della disparità, cioè tariffe triplicate rispetto a Milano e ad altre città d’Italia. "Siamo cittadini come gli altri – attacca Gabriella Gambardella, dell’associazione "Mò basta" – ma le compagnie ci appiccicano l’etichetta di truffatori. Qui a Napoli c’è un problema di frodi che le compagnie non intendono denunciare perché lo ritengono poco conveniente. Così caricano sui cittadini i costi e applicano quella che è una vera e propria estorsione". Eppure l’incidenza dei sinistri avvenuti a Napoli non è nemmeno così alta, anzi, molto inferiore rispetto a Milano. Il rapporto Aci-Istat sugli incidenti annuali dice nel 2010 sono stati 18.266 i sinistri verificatisi a Milano (in valore assoluto), nello stesso periodo a Napoli ce ne sono stati 5.007 (tre volte meno). Eppure, Napoli è in cima alla lista delle città più care d’Italia per le polizze Rc auto: costano il 300 per cento in più.
Sino ad oggi le istituzioni non hanno fornito chiarimenti in merito alla situazione, esprimendosi in maniera generica nonostante le interrogazioni e le petizioni già presentate. Allo stato attuale, le compagnie continuano ad aumentare i prezzi anche a fronte del calo di incidenti registrato e nel fissare un cartello sui prezzi pongono in essere un comportamento lesivo della concorrenza e contrario alle norme europee. A questo si aggiunge una evidente condotta discriminatoria ed una violazione del principio di uguaglianza. A nulla sono serviti i sette punti emersi nell’ambito del Forum Ania (Associazione nazionale tra imprese assicuratrici), condivisi da imprese assicuratrici e associazioni dei consumatori, che puntano alla riduzione del costo dell’assicurazione RC auto attraverso una serie di interventi legislativi, tra cui la costituzione di un sistema antifrode, la modifica delle procedure per la liquidazione dei sinistri (per rendere più efficace la battaglia contro le truffe) e il divieto del “mercato dei sinistri”.
Per tutti questi motivi, il presidente della Federconsumatori Campania, Rosario Stornaiuolo, sostenuto da altre associazioni, si è appellato al Parlamento Europeo evidenziando che all’inarrestabile aumento delle tariffe consegue un comportamento distorsivo: il cittadino preferisce, infatti, non assicurarsi ed infrangere la legge minacciando considerevolmente la sicurezza sociale. E così si crea un vero e proprio circolo vizioso. Ogni giorno la petizione raccoglie sempre maggiori adesioni da parte di semplici cittadini, agenti assicurativi, operatori del settore automobilistico di tutto il meridione. E "il problema non colpisce solo il sud dell’Italia, come dimostra l’interrogazione presentata dall’europarlamentare della Lega Nord Lorenzo Fontana – ha sottolineato la Mazzoni alla conferenza stampa per la presentazione della petizione – ma il cosiddetto “Sud d’Europa”. La regolamentazione ha bisogno dunque di un intervento correttivo urgente, perché tutela l’interesse economico senza garantire il consumatore".