A Castelnuovo di Porto i 1.500 seggi del voto estero

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A Castelnuovo di Porto i 1.500 seggi del voto estero

03 Dicembre 2016

Si sono chiusi alle 16 di giovedì, in tutto il mondo, le operazioni di voto per gli italiani all’estero sul referendum costituzionale.

Le schede dei nostri connazionali sono giunte a Roma in queste ore e sono state portate direttamente a Castelnuovo di Porto, Roma nord, dove saranno scrutinate a partire dalle ore 23 di domani. Si tratta di quasi 4 milioni di voti, circa l’8% del corpo elettorale.

Allo scalo internazionale di Fiumicino ieri è stato un via vai di plichi elettorali. Sono arrivati con i voli di linea – il primo è atterrato da Dublino – accompagnati da funzionari degli Esteri, e sono stati scaricati sotto la supervisione di Polizia e Fiamme Gialle, caricati su camioncini ad hoc e trasferiti al terminal 5, quello riservato ai voli considerati sensibili (Usa e Israele). Lì il passaggio di consegne ai funzionari della Corte d’Appello, l’ufficio a cui fa capo la cosiddetta Circoscrizione Estero, suddivisa in 4 aree (Europa, Nord e Centro America, Sud America, Africa-Asia-Oceania-Australia).

Poi il trasporto verso il bunker di Castelnuovo di Porto, un grande capannone del Centro polifunzionale della Protezione Civile alle porte di Roma. Qui sono stati allestiti i circa 1500 seggi esteri (uno ogni 2-3 mila schede) e si svolgerà lo scrutinio, secondo regole, modalità e composizione dei collegi elettorali dettagliatamente regolati da una circolare ad hoc del Ministero dell’Interno.

La procedura prevede che dalle 15 di domenica 4 dicembre i plichi elettorali siano aperti, e tutte le schede inserite in apposite urne. Sulla falsariga di quanto accade contemporaneamente nei seggi di tutta Italia. Solo alle 23, in concomitanza con la chiusura ufficiale delle votazioni, inizierà lo spoglio con le stesse procedure del paese, a cui potranno partecipare rappresentanti dei partiti politici e dei comitati promotori.

Il tutto dovrà concludersi entro le 14 di lunedì 5 dicembre.

“Dalla Presidenza del Consiglio, a due giorni dal referendum, sono arrivate notizie sul voto dagli italiani all’estero, mentre nulla è trapelato dal Ministero degli Esteri, nonostante sia la Farnesina ad avere a disposizione i dati. Sembra che qualcuno abbia equiparato la percentuale della sola Svizzera, che in passato ha votato sempre 10 punti in più del resto del mondo, a quella di tutti i voti. Renzi potrebbe avere una cocente delusione sul voto all’estero”. Così Alfiero Grandi, vice Presidente del Comitato per il No.

“Da fonti vicine al Comitato i voti arrivati dall’estero e stivati a Castelnuovo di Porto sono più o meno in linea con le occasioni precedenti”.

“Non si percepiscono i balzi numerici strombazzati dal Presidente del Consiglio, usati allo scopo di spronare i fedeli a fare un ultimo sforzo all’insegna del ‘ce la possiamo fare’- incalza Grandi- Come al solito è stata costruita una realtà parallela e inesistente, al solo fine di fare propaganda e di incitare alla mobilitazione”.

“Ad ogni modo i rappresentanti di lista che abbiamo riunito questa mattina sono pronti a tutte le evenienze e saranno sempre in contatto stretto con gli avvocati del Comitato per il No. E’ comunque probabile che svolgeranno il compito delicato e importante di impedire brogli, senza grandi differenze rispetto alle precedenti occasioni. Questo – conclude Grandi – il nostro augurio”.