A Copenhagen l’Ecofin fa sul serio: 800 miliardi all’Esm

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A Copenhagen l’Ecofin fa sul serio: 800 miliardi all’Esm

30 Marzo 2012

Ottocento miliardi di euro entro il 2014. La decisione di aumentare la dotazione del fondo salva-Stati (che poi in realtà è un fondo di stabilizzazione europea) è stata presa oggi al vertice dell’Eurogruppo a Copenhagen.

Non si tratta in realtà di un aumento cospicuo di liquidità, quanto piuttosto di una diversa collocazione delle risorse: degli ottocento miliardi di euro effettivi, cinquecento saranno quelli che costituiranno, a partire da Luglio, l’European Stability Mechanism (Esm), mentre duecento miliardi saranno ‘ereditati’ dal predecessore dell’Esm, l’European Financial Stability Facility (Efsf).A questi, vanno aggiunti i cinquantatré miliardi provenienti da prestiti bilaterali destinati alla Grecia, e i quarantanove miliardi di aiuti del fondo europeo Efsm (European Financial Stability Mechanism).

Oltre alla ridistribuzione dei capitali, riveste una particolare importanza anche la decisione di anticipare l’entrata in funzione dell’Esm, inizialmente prevista per il 2017. Sull’entità del capitale da raccogliere si sono avuti i dibattiti più intensi. Sulle valutazioni iniziali del Fondo Monetario Internazionale, per il quale il firewall dell’Unione Europea non doveva essere inferiore al trilione di euro, il presidente dell’Eurogruppo Jean-Claude Juncker, il cui mandato è in scadenza, ha espresso il suo disaccordo: “Non sarà possibile raggiungere un trilione di euro, perché non esistono i prerequisiti adatti a portare l’Esm a tale capienza”. Secondo Juncker, “chiunque proponesse oggi un allargamento così consistente dell’Esm, non troverebbe alcun supporto”.

Nonostante le minori dotazioni di risorse finanziarie conferite nell’Esm, il ministro delle Finanze francese François Baroin ha dichiarato che “ci troviamo ora in una posizione di forza per l’incontro con i membri del Fondo Monetario Internazionale di Aprile”. Secondo Baroin, le decisioni prese dovrebbero convincere le altre economie mondiali, in particolare quelle emergenti di Russia, Brasile, Cina, India, e Sud Africa dello sforzo che sta facendo l’Europa per uscire dalla crisi. Nel frattempo alla decisioni dell’Ecofin hanno risposto positivamente i listini europei.

Si attende ora la valutazione di quanto fatto da parte del G20 nell’incontro previsto ad Aprile. L’incontro ha un’importanza fondamentale per le economie europee in crisi, in quanto proprio da quel meeting dipenderanno gli stanziamenti di eventuali nuovi fondi per l’Europa da parte dei suoi partner internazionali.

L’Eurogruppo si è anche interessato della situazione della Spagna, una delle economie del sud europeo che in questi giorni è tornata a destare molte preoccupazioni nei mercati, principalmente in relazione al deficit pubblico. Per questo, nel tentativo di calmare i mercati, il governo spagnolo ha annunciato nella giornata di oggi che si appresta, sull’anno fiscale 2012, ad apportare tagli al deficit per l’ammontare di 27 miliardi di euro, finanziati attraverso tagli alla spesa pubblica e nuove tasse per le grandi imprese.