A Gaza tutto cambia ma l’analisi della sinistra è sempre la stessa
14 Giugno 2007
di redazione
Ho visto che l’intervista di Emiliano Stornelli ad Alì Raschid, palestinese e deputato di Rifondazione Comunista ha provocato po’ di sconcerto. Noi l’abbiamo fatta con sincera curiosità e senza intenzioni provocatorie. Eravamo solo molto interessati a capire se la spaventosa violenza che imperversa a Gaza tra diverse milizie palestinesi avesse indotto la sinistra in Italia, non dico a un ripensamento ma a uno sforzo di analisi. Eravamo ansiosi di capire se l’efferatezze che vediamo scatenate sotto i nostri occhi all’interno di uno stesso popolo mettessero i sostenitori della causa palestinese davanti, per una volta, non solo alle ragioni ma anche ai torti di quella causa.
Invece niente, gira gira, l’analisi è sempre la stessa: la colpa è di Israele e degli americani. Gli scontri tra palestinesi vengono da lontano, dice Rashid, dimenticando che invece vengono da vicinissmo. Da quando cioè l’esercito israeliano ha lasciato Gaza e si è scatenata la sanguinosa lotta di potere per la rappresentanza della causa palestinese agli occhi del mondo e per la titolarità dello scontro contro il nemico israeliano. Ma certo è meno faticoso e impegnativo e dire che è sempre colpa della Cia.