A Kabul polemiche per omicidio Adjmal

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A Kabul polemiche per omicidio Adjmal

09 Aprile 2007

A Roma il governo Prodi respinge le
critiche, a Kabul il governo Karzai fa altrettanto dopo il
tragico omicidio di Adjmal Naqshbandi, ucciso ieri dai talebani
nella provincia di Helmand. L’interprete di Daniele Mastrogiacomo
è morto decapitato 16 giorni dopo il rilascio del reporter di
Repubblica, che era stato ottenuto con la scarcerazione di cinque
capi talebani.

Anche Adjmal Naqshbandi avrebbe dovuto essere liberato, ha fatto
sapere oggi Karzai in un comunicato: non sarebbe vero quindi che
il governo di Kabul l’ha abbandonato; i talebani non sono stati
ai patti. E intanto gli ‘studenti di Dio’ lanciano nuove minacce
sulla sorte di cinque ostaggi afgani; due francesi restano
inoltre sequestrati con grande ansia di Parigi.

Karzai oggi ha condannato il “barbaro omicidio”. Gli eventi, ha
detto, dimostrano che i talebani “rispondendo agli ordini degli
stranieri hanno deciso di uccidere gli afgani e distruggere
l’Afghanistan”: liberando l’italiano, ma uccidendo il suo
interprete e prima ancora il suo autista. L’allusione implicita
sembra essere al Pakistan, piú volte accusato da Kabul di
sostenere i talebani. Quanto a Adjmal, il suo rilascio era
compreso nei patti per Mastrogiacomo, che non sono stati
rispettati.