A Napoli Fli molla il terzo polo e si allea col Pdl. Bocchino scomunica l’uomo di Fini
06 Aprile 2011
di Enzo Sara
Poche idee, ma confuse. Sì, d’accordo, il celebre aforisma di Flaiano è talmente abusato da apparire ormai logoro. Ma voi come definireste, in maniera più sintetica ed efficace, la politica di Futuro e Libertà? Un partito che vanta più posizioni del Kamasutra. In Sicilia è in maggioranza con il Pd, a sostegno della giunta Lombardo. E per le prossime amministrative sembra aver scelto un noto slogan: di tutto, di più.
A Olbia si accorda per una "Santa Alleanza" anti-Pdl, al fianco – tra gli altri – anche di Partito Democratico e vendoliani. A Latina respinge, dopo aver sfogliato la margherita, la proposta dello scrittore "fasciocomunista" Antonio Pennacchi di fare squadra con il Pd a sostegno del candidato di centrosinistra. Il "non possumus" è arrivato con toni categorici nientepopodimenochè dal falco Italo Bocchino: "Il simbolo di Fli non può comparire accanto a quello del Pd". Insomma, la mappa è già ampia e variegata per una politica a macchia di gattopardo (pardon, di leopardo: trattasi di refuso freudiano). Ma la novità più fresca e più gustosa giunge da Napoli.
Il coordinatore regionale dei finiani, Enzo Rivellini, annuncia: «Dopo un’ampia consultazione della base, ho rimesso lunedì 4 aprile, nelle mani di Pier Ferdinando Casini, il mio mandato di coordinatore regionale campano del Nuovo Polo per l’Italia. Futuro e Libertà a Napoli appoggerà da subito la campagna del candidato del centrodestra, Gianni Lettieri, per vincere al primo turno». Addio, dunque, all’annunciato sostegno al terzopolista Raimondo Pasquino. Ma da Roma arriva, puntuale come una cambiale, la smentita (forse sarebbe meglio dire un goffo tentativo di presa di distanza) da parte – indovinate un po’ – di Italo Bocchino, che tuona: "Le dichiarazioni dell’onorevole Enzo Rivellini rappresentano una posizione personale che non coinvolge Futuro e Libertà".
Già, peccato che la "persona" in questione sia (o almeno sia stata fino a ieri) il coordinatore campano dei finiani, mica un pincopallino o un quisque de populo. E allora, nella migliore delle ipotesi, si può e si deve parlare di clamorosa spaccatura all’interno di Fli. E’ un po’ presto per dire se siamo giunti alla nascita del Quarto Polo. Di sicuro, è abbastanza per affermare che nel regno di Sua Maestà Gianfranco Fini vige il caos più totale e assoluto. L’uso del simbolo di Futuro e Libertà, per la Campania, è stato delegato al coordinatore nazionale Roberto Menia: tanto, un pizzico di "cesarismo" in più o in meno non cambia la sostanza delle cose. Mica stiamo parlando di un partito-caserma. E, nel frattempo, pare che a Napoli i finiani abbiano definito il programma.
Siamo in grado di anticiparvelo in esclusiva: "All’ordine Facite Ammuina tutti chilli che stanno a prora vann’ a poppa e chilli che stann’ a poppa vann’ a prora. Chilli che stann’ a dritta vann’ a sinistra e chilli che stanno a sinistra vann’ a dritta. Tutti chilli che stanno abbascio vann’ ncoppa e chilli che stanno ncoppa vann’ bascio passann’ tutti p’o stesso pertuso. Chi nun tene nient’ a ffà, s’ aremeni a ‘cca e a ‘ll à". Come dite? E’ l’editto di Franceschiello per il Regolamento della Real Marina? Vabbè, ora non mettiamoci a sottilizzare.
Nella politica di Gianfranco Findus nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma. A scadenze periodiche. Chi scrive, ad esempio, non si sorprenderebbe più di tanto se – prima o poi – Fini e Bocchino annunciassero la propria adesione a Iniziativa Responsabile. Scilipoti li sta aspettando.