A Nerd non serve lo psicologo, ci vuole direttamente la Digos
16 Agosto 2010
A giorni alterni Mamma Errani si fa prendere dal trip che suo figlio è rincretinito appresso al computer. Oggi sono quarantadue gradi e la spiaggia sembra deserta visto che nessuno ha la forza di alzarsi; lei parla con Yoghi, il compagno del Babbo, che ha appena sfondato l’ennesima sedia a sdraio.
Sta sempre lì attaccato a quel cappero di video, dice, guardalo, anche adesso, con ‘sto caldo, non la smette un attimo di smanettare. Lo sai come lo chiama il suo pc? Come lo chiama?, chiede Yoghi che fa la parte di quello interessato alla prole acquisita. "La mia macchina", neanche fosse un Mercedes Benz. E allora che ci vuoi fare?, dice l’amante del Babbo fissando un punto indefinito all’orizzonte. Ho pensato di portarlo dallo psicologo dopo le vacanze, conclude lei, ancora non glielo detto ma secondo me gli servirebbe.
Mamma Errani è fatta così. Certi giorni Nerd è una specie di estraneo, certi altri la prende il tormento di farlo analizzare scrutare e psicologizzare per capire la natura del suo pallore cronico, delle gambuzze tendenti al rachitico, del mutismo galoppante. Ma dai non preoccuparti, dice Yoghi, che di ragazzini evidentemente non capisce una ceppa ma tiene diplomaticamente a cuore l’argomento, secondo me deve solo imparare a divertirsi un po’ di più. Yoghi mi lancia un’occhiata, io la rilancio alla signora Errani, lei ricambia.
Da quando è arrivato in spiaggia l’Onorevole, Nerd si è seduto sotto l’ombrellone del politico e i due confabulano su qualche altra diavoleria di Internet. Ricevuto per posta l’Anti-Track, il dispositivo anti-intercettazioni che il ragazzino gli ha servito sul piatto d’argento (vedi la prima puntata, nda), l’Onorevole sembra succube del suo mentore. Dimmi piccolo, chiede, ma è possibile riuscire a scoprire cosa scrivono gli altri quando sono al computer? Perché sai, aggiunge mettendogli una mano sulla spalla come farebbe il Babbo, c’è una persona, una persona molto cattiva che scrive delle cose false su di me e vorrei conoscere in anticipo le sue mosse.
Nerd ha un sorriso tronfio che, effettivamente, declina verso il patologico, forse sua madre non ha tutti i torti sullo psicologo. La signora Errani però non potrebbe mai immaginarsi di quali arti mesmeriche sia capace il figlio. “Caro signore,” dice Nerd, “posso fare tutto quello che mi pare sul web. Se vuole entriamo nella posta elettronica di ‘sto tipo, vediamo quello che sta scrivendo adesso e glielo cancelliamo. Oppure ascoltiamo quello che dice al cellulare anche quando lo tiene spento”.
In cambio dei suoi sergivi, Nerd pretende grandi ricompense tipo connessioni degne di Star Trek. L’ex signora Errani si avvicina all’hackerello per dirgli che è ora di pranzo. Galante, l’Onorevole lascia fare. Madre e figlio si allontanano verso il chiosco, sotto l’ombrellino parasole di lei. Forse più che lo psicologo ci vorrebbe la Digos.