
A Nord Ovest soffia il vento delle Popolari

27 Ottobre 2010
La crisi economica internazionale, da cui è derivata la recessione particolarmente intensa registrata in Italia, ha determinato chiaramente effetti negativi sull’economia delle regioni dell’estremo nord ovest del Paese, in particolare in Piemonte. Infatti, nel 2009 il prodotto regionale si è contratto in una misura probabilmente superiore al dato nazionale (-5,1%), e tutti i settori di specializzazione della regione sono stati fortemente colpiti dalla crisi, eccezion fatta per quello alimentare il cui calo è stato contenuto. La fase recessiva è risultata, invece, leggermente più contenuta in Liguria, dove nella seconda metà dell’anno passato sono iniziati a riaffiorare segnali, sia pure fragili, di ripresa e in Valle d’Aosta.
Numerosi sono stati i settori economici colpiti dalla crisi, anche se con intensità diverse. In Piemonte, l’impatto è stato particolarmente forte in quelli meccanico, metallurgico, tessile, della carta, del legno e dei mobili. In Liguria, la produzione è scesa in misura marcata, con riflessi negativi sugli investimenti e sulla redditività delle imprese, così come nel settore commerciale le vendite al dettaglio sono diminuite, concentrando il calo specialmente nel segmento del commercio tradizionale, escludendo la grande distribuzione. In Valle d’Aosta, infine, il tessuto produttivo ha risentito negativamente del calo della domanda estera, con le imprese della regione che sono state fortemente penalizzate per la diminuzione registrata dal flusso di merci esportate.
La crisi economica si è, inevitabilmente riflessa sul mercato del lavoro. In Piemonte, l’occupazione, dopo dieci anni di crescita continua, è diminuita, colpendo, in particolare le donne, i giovani e quelli con un contratto a tempo determinato. Diminuzione analoghe, sia pure più contenute e, comunque, inferiori a quella media nazionale si sono avute anche in Liguria e Valle d’Aosta. Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione è salito dal 4,6% precedente la crisi all’8% nel secondo trimestre 2010 in Piemonte, dal 5,1% al 5,6% in Liguria e dal 2,7% al 4,8% in Valle d’Aosta.
In questo scenario, difficile e, tuttavia, ancora fortemente vitale e dinamico, le Banche Popolari hanno proseguito incessantemente la loro azione costante a favore del tessuto produttivo dell’area, intensificando il loro impegno e i loro sforzi nell’azione quotidianamente portata avanti per venire incontro, in particolare, alle esigenze della propria clientela, ossia famiglie e piccole e medie imprese.
Oggi, il Credito Popolare con oltre 900 sportelli copre il 24% della rete bancaria in queste tre regioni, con una quota di mercato del 18,3% degli impieghi e del 19,5% dei depositi bancari.
I dati più recenti confermano l’attenzione costante della Categoria per le comunità locali e, in particolare, per tutti coloro che proprio nei mesi più duri della crisi, senza la presenza di una banca di territorio, avrebbero potuto subire le maggiori difficoltà per accedere al credito necessario a superare la fase recessiva del ciclo economico. Infatti, ad agosto la crescita annuale degli impieghi nell’area delle Banche Popolari è stata pari al 7% al netto delle cartolarizzazioni, un valore superiore a quello medio nazionale di circa 2 punti percentuali. L’aumento dei prestiti erogati dalla Categoria ha riguardato sia le famiglie, con i mutui saliti del 7,8%, sia le imprese, per le quali i finanziamenti concessi hanno registrato un incremento del 4,8%.
Proprio dall’esame delle componenti di quest’ultimo dato emerge ancora più forte e chiaro il sostegno fornito dal Credito Popolare alle PMI e all’imprenditoria minore, verso cui la Categoria ha portato avanti una politica di fidelizzazione della clientela e di costruzione di un rapporto di lungo periodo finalizzato al miglioramento dell’attività produttiva del cliente stesso. Infatti, all’interno del settore istituzionale imprese sono state proprio le PMI quelle che hanno registrato l’espansione maggiore degli impieghi, quasi il 10%.
Le Banche Popolari continuano ad essere per le economie locali di queste regioni un chiaro punto di riferimento imprescindibile, perno essenziale per permettere proprio a coloro che possono essere più esposti ai rigori della crisi, famiglie e PMI, di superare le fasi più critiche del ciclo economico ed avere a disposizione le risorse ed il supporto necessario per essere pronte a rimettere in movimento con maggiore efficacia ed efficienza il processo produttivo. Situazioni queste, che le Banche Popolari hanno vissuto sempre in prima linea nel corso della loro lunga storia e che, proprio per questo, permette loro operare con le necessarie garanzie e spirito di servizio in favore dei territori e delle comunità.
* Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari