A scuola Obama era uno dei pochi ragazzi neri e figlio di divorziati

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A scuola Obama era uno dei pochi ragazzi neri e figlio di divorziati

19 Agosto 2009

Suo padre era un economista nero nato in Kenya e sua madre una studentessa bianca del Kansas che si chiamava Ann Dunham. Si erano conosciuti mentre studiavano all’Università di Manoa alle Hawaii. Ann era cresciuta nelle isole, dove la sua famiglia si era trasferita negli anni ’50 dopo aver vagato in 4 stati americani. Barack Sr. e Ann si sposarono nel febbraio del ’61 ma non fu un matrimonio felice, visto che appena tre anni dopo arrivò il divorzio. 

Quando Barack Sr. scelse di andare ad Harvard per un dottorato il matrimonio con Ann finì. L’America della crisi stava cambiando anche in questo. I matrimoni diventavano sempre più instabili e il tasso di divorzio cresceva: dal 2,2 per cento nel ‘60 al 5,3 per cento del 1979. Obama avrebbe rivisto suo padre solo 8 anni dopo, per poco tempo. Poi Barack Sr. sarebbe tornato a lavorare in Kenya, dove morì in un incidente d’auto.              

"Barry" trascorse l’infanzia con la madre e i nonni materni sulle isole. Passava le giornate in spiaggia a fare il bagno sulle spalle del nonno. Rimase alle Hawaii fino a sei anni, dove imparò a giocare a baseball, mentre nonna “Toot” gli instillava il senso del dovere e della disciplina, il valore della responsabilità. Ma anche la forza dell’ambizione: Toot era una manager in carriera che sarebbe diventata vicepresidente della Banca delle Hawaii.

Sua madre Ann, invece, era una delle tante donne americane che ormai vivevano sole e libere, allevando i loro figli all’ombra della pediatria del dottor Spock. Nel ’63, Betty Friedan pubblicò La mistica della femminilità e dieci anni dopo la NOW (National Organization for Women) contava 40.000 iscritti. Non  sappiamo se mamma Ann sia stata una femminista convinta, in ogni caso visse in un periodo in cui le donne continuavano a guadagnare al massimo il 60 per cento rispetto ai loro colleghi maschi, nonostante le politiche per la parificazione come l’affirmative action. Nel 1960 c’erano solo 2 donne al Senato degli Usa. Vent’anni dopo il loro numero non era cambiato.  

Nel 1967 Ann si risposò con Lolo Soetoro, prese Obama e la sorellina per andare a vivere qualche anno in Indonesia. “Cinque giorni alla settimana – ha scritto Obama in Dreams from My Father – mia madre veniva nella mia stanza al mattino, mi costringeva a fare colazione e poi mi faceva lezioni d’inglese prima che io andassi a scuola”. Tornarono alle Hawaii nel ’71 e lui ci sarebbe rimasto fino alla maggiore età.

A 10 anni, questo ragazzino dai capelli afro che ascoltava soul, divorava libri e lavorava saltuariamente in in un fast-food, entrò alla prestigiosa Punahou School di Honolulu. Era una scuola privata che preparava al College. Sarebbe presto diventata la più grande “scuola indipendente” degli Usa (oggi conta circa 3,700 studenti). Un posto costoso, fondato dai padri missionari, che diede a Obama l’opportunità di confrontarsi con bambini di altre minoranze che erano lì da più tempo di lui.  

Con la madre e la sorella vivevano in un appartamento nei paraggi della scuola. Obama era uno dei nuovi iscritti all’anno di corso 1971 e all’inizio non dev’essere stata un’esperienza facile. Era pur sempre uno dei pochi studenti neri della scuola e non conosceva i suoi nuovi compagni, che invece erano cresciuti insieme fin dall’asilo. I suoi professori comunque lo ricordano così: “Barry era un ragazzino felice – dice Pal Eldredge, il suo prof di scienze e matematica – aveva un buon senso dell’umorismo e sorrideva sempre”. (continua…)