Aborto, Roccella: “Criticità no su obiezione, ma in prima parte legge”
11 Aprile 2016
di redazione
“Gli ideologi dell’aborto come diritto si ostinano a denunciare, nell’applicazione della legge 194, criticità che non esistono, perchè in realtà non tollerano che ci siano medici e infermieri che, legittimamente, si rifiutano di svolgere questo tipo di interventi”. Lo afferma Eugenia Roccella, parlamentare di Idea.
“Il Comitato dei Diritti Sociali del Consiglio d’Europa – continua – accogliendo il ricorso della CGIL, ha inspiegabilmente (o volutamente) ignorato i dati sulla legge sull’aborto, raccolti dalle Regioni e presentati ogni anno nella relazione al Parlamento”.
“In trent’anni le interruzioni di gravidanza si sono più che dimezzate, in parallelo con il crollo delle nascite – spiega Roccella – , mentre il numero dei non obiettori è rimasto sostanzialmente invariato: in media gli interventi settimanali a carico di ogni non obiettore sono oggi la metà rispetto a trent’anni fa, meno di due a settimana”.
“Non sono queste, dunque, le criticità della legge 194; se mai – dice – è sempre rimasta lettera morta la prima parte della legge, dato che il sostegno alla maternità nel nostro paese è inesistente. Ma su questo punto – conclude la parlamentare – la Cgil e il Consiglio d’Europa tacciono”.