Aborto. Roccella: “Dopo sentenza Tar, urgente regolazione”
03 Gennaio 2011
di redazione
Le linee guida della regione Lombardia che pongono il limite di ventidue settimane per l’aborto, "non violavano ma applicavano, la nostra normativa, evitando esiti drammatici di bambini sopravvissuti all’aborto e magari non soccorsi": è il sottosegretario alla Salute Eugenia Roccella a sostenerlo spiegando che ora "diventa urgente porre il problema di una regolazione a livello nazionale, ed è questo che il Ministero della Salute farà, proponendo subito alle regioni un accordo vincolante su questo specifico punto".
Roccella spiega che il limite di 22 settimane "è un criterio largamente condiviso dalla comunità scientifica e applicato dagli operatori sanitari, al di là delle divisioni ideologiche". Il limite rispetta lo spirito e la lettera della legge 194, che stabilisce il divieto di interruzione di gravidanza nel caso di possibilità di vita autonoma del feto. È evidente – aggiunge – che i progressi clinici e scientifici hanno spostato, e probabilmente continueranno a spostare, il confine temporale della possibilità per il nascituro di sopravvivere al di fuori dell’utero materno".