Aborto, Roccella: niente condanne per l’Italia da Consiglio d’Europa

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Aborto, Roccella: niente condanne per l’Italia da Consiglio d’Europa

06 Luglio 2016

“Niente condanne per l’Italia da parte del Consiglio d’Europa: si chiude così il reclamo con cui la CGIL aveva puntato il dito contro gli obiettori di coscienza, il cui numero eccessivo impedirebbe alle donne italiane di abortire”, così Eugenia Roccella parlamentare del movimento Idea e presidente del referendum abrogativo sulle unioni civili.

“Il Consiglio d’Europa non ha quindi condannato l’Italia, né adesso né prima, in occasione di un analogo reclamo collettivo presentato dalla IPPF, una ong internazionale a cui fanno capo privati che offrono i cosiddetti ‘servizi riproduttivi’, cioè aborto e contraccezione”.

“In Italia, come è noto – prosegue Roccella – la legge 194 limita alle sole strutture pubbliche l’interruzione volontaria di gravidanza, e da tempo organizzazioni come IPPF cercano un varco, e fanno azioni di lobbying per introdursi nel ‘mercato’ italiano”.

“I dati della relazione al parlamento dimostrano però che i carichi di lavoro per i non obiettori sono minimi (poco più di 2 interventi a settimana) e che gli eventuali problemi nell’applicazione della legge non sono in alcun modo legati all’obiezione di coscienza”.